Pnrr, Fitto prova a rassicurare: «Troveremo una soluzione sulla terza rata da 19 miliardi». In arrivo modifiche agli obiettivi del 30 giugno
L’aveva promesso, non è ancora arrivato: Raffaele Fitto rimanda a maggio il vero momento di confronto sullo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quando il governo avrà terminato una relazione semestrale sui lavori. Intanto, oggi 26 aprile, il ministro per il Pnrr si presenta comunque in Aula – prima a Palazzo Madama, poi a Montecitorio -, per un’informativa urgente che si incentra sul sistema di governance del piano. «Per quanto riguarda la rata del 31 dicembre 2022 – la terza -, si procederà in queste ore con l’invio di ulteriore documentazione, in un confronto costante e propositivo con la Commissione europea per raggiungere questo obiettivo, che nelle prossime ore dovrà trovare una soluzione, anche perché si completa il mese di proroga». La terza tranche a cui fa riferimento Fitto è quella relativa ai 55 obiettivi del Piano del secondo semestre dello scorso anno, che vale 19 miliardi di euro. Il ministro spiega che per questa rata sono state individuate tre criticità relative ai piani urbani integrati con gli stadi di Firenze e Venezia, alle concessioni portuali e al teleriscaldamento. Per la questione stadi, «il governo sta predisponendo i documenti per poter affrontare il tema» e immaginare soluzioni condivise. Per le concessioni portuali, «il 21 aprile 2023 è stato approvato un nuovo decreto ministeriale con il ministro Salvini, che ha superato le criticità sollevate». Infine, quanto al teleriscaldamento, «ci sarà un ulteriore bando per superare le obiezioni».
Asili nido, idrogeno e Cinecittà: obiettivi da modificare
«È importante dire che sicuramente ci sono alcune criticità, ma non è il caso di costruire allarmismi. Stiamo lavorando al raggiungimento dei 27 obiettivi con scadenza al 30 giugno e c’è l’esigenza di intervenire preventivamente per correggere alcuni obiettivi intermedi, ma col mantenimento dell’obiettivo finale. E mi riferisco ad esempio al piano degli asili nido». Per le scadenze del 30 giugno del Pnrr il tema, secondo Fitto, non è quello di «perdere gli interventi», ma di capire quanti di questi non riescono a rispettare il target in modo da «modificare l’obiettivo al 30 giugno e garantire la realizzazione dell’intervento entro la fine del periodo». Proseguendo, cita altri esempi: «Quello relativo alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale. Semplicemente il numero delle domande è stato inferiore alla disponibilità finanziaria. Che si fa in questo caso? Di chi è la colpa? Ci si siede con la Commissione europea per ragionare sulle difficoltà oggettive». Ancora: il progetto di Cinecittà nel Pnrr «deve essere oggetto di una revisione e di una risoluzione di alcuni contenziosi che sono al suo interno, in caso contrario difficilmente potrebbe raggiungere il risultato». Insomma, modifiche in arrivo per i 27 obiettivi del Pnrr, ma le opere non sembrerebbero a rischio. Fra gli obiettivi da rimodulare, appunto, «la realizzazione degli asili nido e scuole dell’infanzia, la sperimentazione dell’idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà».
A maggio la presentazione di una relazione semestrale complessiva sul Pnrr
Il ministro ritiene che parte delle criticità saranno risolte proprio grazie al decreto Pnrr, che ha collegato la «governance del Pnrr alla governance della politica di coesione, insieme a una serie di norme sul tema della semplificazione». Questo cambio nella governance, ribadisce Fitto, non ha prodotto ritardo: «Non è un caso che il decreto non ha trovato una sua attuazione fino alla giornata odierna: completato l’iter e pubblicato il decreto, questa mattina alla presidenza del Consiglio è stato firmato il Dpcm di attuazione, quindi la fase di attuazione della nuova governance non c’è ancora stata». Poi, ribadisce che l’impegno del governo è quello di attivare l’intera spesa prevista dal Pnrr. Fitto rassicura i senatori anche sul fatto che non saranno fatte modifiche al piano «senza aprire un confronto in tutte le direzioni con il Parlamento. Il governo non si chiamerà fuori dal confronto». In chiusura, l’esponente di Fratelli d’Italia riprende le parole di Sergio Mattarella: «Da più parti viene richiamato l’appello del presidente della Repubblica Mattarella che il governo fa suo. Con la consapevolezza e la convinzione di volerlo attuare, perché la cosa più complessa è l’attuazione di questo programma». Il prossimo appuntamento con il Parlamento, dunque, è previsto a maggio, quando il governo presenterà una relazione semestrale che conterrà una valutazione complessiva e documentata del Pnrr: «Una base per costruire una dinamica di confronto sulle criticità».
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