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Il Papa cambia le regole del Sinodo: «Anche le donne avranno diritto di voto»

26 Aprile 2023 - 23:39 Redazione
La decisione è stata definita «storica» dalla Women's Ordination Conference

Anche le donne potranno esprimere il loro voto in occasione dell’assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità nella Chiesa, in programma in Vaticano nel prossimo ottobre. Lo stabiliscono due modifiche alla normativa vigente, rese note oggi. La prima dispone che nell’assemblea sinodale i dieci chierici «appartenenti a Istituti di vita consacrata, eletti dalle rispettive organizzazioni che rappresentano i Superiori generali» verranno sostituiti da «cinque religiose e cinque religiosi appartenenti a Istituti di vita consacrata, eletti dalle rispettive organizzazioni che rappresentano le Superiore Generali e i Superiori Generali». E che questi ultimi, in quanto membri, «hanno diritto di voto».

Le «quote rosa»

La seconda modifica, invece, dispone che «non ci sono più gli uditori, ma si aggiungono altri 70 membri non Vescovi che rappresentano altri fedeli del popolo di Dio [sacerdoti, consacrate(i), diaconi, fedeli laici] e che provengono dalle Chiese locali. Vengono scelti dal Papa da un elenco di 140 persone individuate (e non elette) dalle sette Riunioni Internazionali di Conferenze Episcopali e dall’Assemblea dei Patriarchi delle Chiese Orientali Cattoliche (20 per ognuna di queste realtà ecclesiali)». E qui, subentrano ancora le «quote rosa», dal momento che si chiede che «il 50% di loro siano donne e che si valorizzi anche la presenza di giovani». Saranno determinanti non solo «la loro cultura generale e la loro prudenza», ma anche «la loro conoscenza, teorica e pratica, oltre alla loro partecipazione a vario titolo nel processo sinodale». Anche in questo caso, si puntualizza che «in quanto membri hanno diritto di voto». E ancora: «Oltre ai 70 membri non vescovi di cui sopra è opportuno ricordare che, anche tra i membri di nomina pontificia, sarà possibile aver membri non-vescovi».

Una «mossa storica»

La mossa è stata definita «storica» dalla Women’s Ordination Conference (l’organizzazione che lavora da anni per fare in modo che le donne possano diventare sacerdoti, diaconi e vescovi), che «celebra questo sviluppo nella storia della Chiesa verso una maggiore corresponsabilità ed equità tra donne e uomini al Sinodo. Questa è una crepa significativa nel soffitto di cristallo». Il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del sinodo, in conferenza stampa ha minimizzato: «Un cambiamento importante non è una rivoluzione: un cambiamento è normale nella vita e nella storia. Le rivoluzioni fanno vittime e noi non vogliamo fare vittime». Il “sinodo dei vescovi” è un’istituzione che fu introdotta da Paolo VI dopo il Concilio vaticano II per valorizzare la collegialità episcopale. E che Papa Francesco ha voluto sin dall’inizio valorizzare, rendendo ad esempio pubblici i documenti intermedi e le votazioni finali, ma anche coinvolgendo il “popolo di Dio” con questionari diffusi nelle diocesi e nelle parrocchie. E apportando, come in questo caso, significative modifiche al regolamento.

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