La mattanza in casa, la notte a vagare per Verona, poi la telefonata alla Finanza: «Ho ucciso i miei genitori». La pista dei soldi per la droga
È stato arrestato il figlio dei coniugi trovati morti in un’abitazione nel quartiere Borgo Roma a Verona. I cadaveri di Giampaolo Turazza e Wilma Vezzaro, rispettivamente di 75 e 73 anni, sono stati rinvenuti nella giornata di ieri, martedì 25 aprile, nel loro appartamento al primo piano di una palazzina di via Aquileia. A fare ritrovare i corpi dei due pensionati, uccisi a coltellate, è stato lo stesso figlio della coppia di anziani, Osvaldo Turazza, 55enne: aveva precedenti per reati contro la persona e stupefacenti. È stato infatti l’uomo stesso a contattare telefonicamente il 117, numero della Guardia di Finanza, riferendo, in evidente stato di agitazione di aver compiuto la sera precedente – lunedì, 24 aprile – l’omicidio dei genitori. Nel corso della telefonata, riferisce in una nota la Finanza, il 55enne ha riferito di aver vagato tutta la notte per la città di Verona e di trovarsi in quel momento in via Don Nicola Mazza, nei pressi della sede della guardia di Finanza. Lì, una pattuglia lo ha immediatamente raggiunto, scortandolo fino alla casa di via Aquileia. Turazza ha aperto la porta ai finanzieri e il duplice delitto si è trasformato in una tragica realtà. Dopo essere stato sentito dal pubblico ministero incaricato del caso Elvira Vitulli fino a tarda notte, il 55enne è stato, infine, arrestato. Le ipotesi al vaglio degli investigatori circa il movente dell’omicidio si muovono nel contesto dell’uso e maneggio degli stupefacenti, con la continua necessità di ottenere soldi da parte delle due vittime. Turazza, figlio unico della coppia – scrive la Finanza – da tempo non viveva più con la madre e il padre pur mantenendo con loro «rapporti per soddisfare le proprie esigenze quotidiane».
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