Truffa sul bonus facciate, nuovo blitz della Guardia di Finanza: sequestrati oltre 670 milioni di euro a Brescia
Immobili fantasma e lavori di ristrutturazione mai eseguiti per generare crediti d’imposta falsi da cedere a terzi e generare dunque profitti. È questo lo schema della truffa sul bonus facciate scoperta dalla Guardia di Finanza di Brescia. Le indagini delle Fiamme Gialle bresciane, su delega della Procura di Roma, hanno portato al sequestro d’urgenza di 670 milioni di euro di crediti d’imposta ritenuti fasulli e prossimi alla cessione, nonché di 50 milioni di euro tra beni e disponibilità finanziarie di 20 soggetti e società operanti nelle province di Roma, Bologna, Pistoia, Salerno, Rimini, Verona, Napoli, Isernia, Macerata, Avellino, Frosinone e Bolzano. Il sequestro urgente, come spiegato in una nota ufficiale della procura di Roma che coordina l’inchiesta delle Fiamme Gialle di Brescia – si è reso necessario per evitare che questi crediti ritenuti fasulli «fossero introdotti nel circuito economico legale e portati indebitamente in compensazione». Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, infatti, i crediti sono ritenuti fasulli dalla Gdf perché creati appositamente da società “cartiere” che però non risulterebbero proprietarie di nessun immobile. Di conseguenza i relativi lavori di ristrutturazione di questi immobili non sarebbero mai avvenuti. Oltre alle ipotesi di reato per truffa e indebite percezioni a danno dello Stato, per i soggetti coinvolti nelle indagini si profilano anche le ipotesi di accusa di riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti. Le indagini proseguono, fanno sapere le Fiamme Gialle, per individuare il ruolo di eventuali altri soggetti.
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