Renzi prosegue la “campagna acquisti” e strappa Dardano a Nardella, capogruppo della sua lista a Firenze
Chi si concentra sull’armocromia di Elly Schlein tende a ignorare un passaggio più importante che sta avvenendo nel nuovo Partito democratico. Anzi, più di un passaggio, e i singoli casi rischiano di diventare un trend. L’ultima a lasciare il Nazareno è stata l’europarlamentare Caterina Chinnici (con una decisione confermata ieri sera), sulla quale, pochi mesi fa, il partito aveva investito molto, candidandola alla presidenza della Regione Sicilia. Poche ore prima di lei, un altro volto noto tra i Dem aveva scaricato i suoi ormai ex compagni: Enrico Borghi, che al Pd ha preferito Italia Viva. E proseguono gli arrivi alla corte renziana. Lo annuncia lo stesso senatore nella sua enews, venerdì 28 aprile: «Dopo quello del senatore Borghi di qualche giorno fa, e di molti dirigenti territoriali dal Piemonte alla Liguria – scrive Matteo Renzi – oggi è il turno della mia Firenze, dove la consigliera comunale Mimma Dardano raggiunge Barbara Felleca nel gruppo di Italia Viva. Benvenuta e buon lavoro. Che poi, pensando al fatto che è una donna anche la nostra assessora, Titta Meucci, si può ben dire che in Italia Viva Firenze, più che le quote rosa, servano le quote azzurre». Dardano non è una consigliera comunale qualunque, ma è stata fino a qualche ora fa la capogruppo della lista civica di Dario Nardella a Palazzo Vecchio.
Tra il sindaco di Firenze e Renzi i rapporti sono ormai deteriorati da tempo. L’ultima tensione tra i due si è risvegliata con la questione dello stadio Artemio Franchi e sulla diversa concezione di come vadano spesi i fondi del Pnrr. Comunque, Nardella definisce «la scelta di Dardano incomprensibile». Aggiunge: «Credo lo sia ai nostri elettori e a tantissimi cittadini, sono gesti che fanno pensare a manovre di palazzo che allontanano ancora di più la politica dalla gente, dalla comunità. Noi prendiamo atto e continuiamo con determinazione e rispetto a fare il nostro lavoro per Firenze e i fiorentini». Il primo cittadino, alla stampa, dice di non ritenere plausibile un flusso di addii al Pd per confluire in altre forze riformiste: «Non ho questo timore». A proposito dell’armocromia e della palette inverno di Schlein, Renzi – sempre nel messaggio in cui annuncia l’ingresso di Dardano -, difende la segretaria Dem: «Una decina d’anni fa fui attaccato per lo stesso motivo. Ovviamente quelli che dentro il Pd allora mi accusarono di personalismo oggi plaudono alla svolta giovanile della segretaria. Ma questa è un’altra storia. Il punto per me è un altro. Trovo assurdo attaccare Schlein per la sua personal shopper o la sua armocromista».
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