Strage di Erba, il procuratore di Como contro Tarfusser: «Accuse ingiustificabili, le sentenze non lasciano spazio a perplessità»
Il procuratore di Como Massimo Astori replica duramente al sostituto procuratore generale di Milano, Cuno J. Tarfusser, che a metà aprile ha chiesto alla Corte di appello di Brescia la revisione del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi. L’ufficio di Astori fu tra i primi a occuparsi della strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, in cui furono uccisi Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, il cui marito Mario Frigerio fu ferito gravemente e ritenuto morto dagli assassini. Indizi e informazioni raccolte portarono il la procura di Como, di cui Astori era pm, alla richiesta di ergastolo – accolta – nel primo grado di giudizio. «Senza giustificazione alcuna, scrive ora in una nota il magistrato, «a distanza di 16 anni, espressioni del pg contengono accuse di condotte abusive e illegittime se non di veri e propri reati a carico di magistrati della procura di Como».
La nota del pm Massimo Astori
Astori sottolinea come i giudici abbiano accolto le tesi dell’accusa nel lungo procedimento giudiziario: «La responsabilità di Rosa Bazzi e Olindo Romano è stata affermata nei tre gradi di giudizio. I giudici hanno espresso valutazioni ampiamente positive delle prove raccolte dalla pubblica accusa e hanno accolto integralmente nei tre gradi di giudizio le richieste dei rappresentanti dell’ufficio del Pm. La lettura delle corpose e approfondite sentenze che hanno motivato la condanna all’ergastolo di entrambi gli imputati, atto imprescindibile e doveroso per chiunque intenda formulare pubblicamente osservazioni, non lascia spazio a perplessità». E ribadisce anche come nelle fasi di giudizio «svolte nel pieno rispetto delle garanzie processuali e con la costante partecipazione della difesa» i giudici abbiano più volte riconosciuto la correttezza di magistrati e investigatori. Il procuratore di Como aggiunge come le confessioni fossero piene di dettagli precisi e raccapriccianti, e che la ritrattazione sia stata solo «frutto di un cambio di strategia processuale».
Astori infine esprime stupore per la divulgazione dell’iniziativa individuale di Tarfusser prima della trasmissione all’autorità competente ed evidenzia alcuni passaggi della richiesta del sostituto procuratore di Milano ritenuti offensivi. «Le espressioni sopra riportate», si legge nella nota, «contengono accuse di condotte abusive e illegittime, se non veri e propri reati, a carico di magistrati, senza giustificazione alcuna. La procura di Como in questi 16 anni si è consegnata a un doveroso quanto rigoroso silenzio, guidata dal rispetto della legge, delle parti processuali e degli stessi condannati. La procura auspica che altrettanto rispetto sia adottato, nelle forme e nei contenuti, da tutti coloro che si accostano a questa drammatica vicenda, al cui fondo rimane il profondo dolore di chi ne è stato colpito. Tutelerà comunque, nelle sedi e con le forme opportune, l’immagine dell’ufficio, a difesa dei singoli magistrati e della loro correttezza professionale».
Foto di copertina: MATTEO BAZZI/ANSA/DC | Il pm Massimo Astori al Tribunale di Como in occasione della terza udienza del processo sulla strage di Erba, 4 febbraio 2008
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