Torino, neomamma rimane senza fegato per 12 ore a due giorni dal parto: salvata con un trapianto record grazie a un donatore toscano
È rimasta senza fegato per 12 ore a due giorni dal parto, ma grazie al trapianto operato dai medici delle Molinette di Torino le è stata stata salvata la vita. È quanto accaduto a una donna 38enne di origini peruviane dopo aver partorito d’urgenza con parto cesareo a causa della sofferenza del bambino che portava in grembo. Durante la degenza ospedaliera post-partum presso l’ospedale Martini dell’ASL Città di Torino, però, medici e gli infermieri si sono accorti che la donna presentava un’emorragia al fegato. L’organo era infatti andato in necrosi a causa della rara sindrome di HELLP, che ha portato alla rottura dei vasi sanguigni che irroravano di sangue l’organo. «Dopo circa 36 ore dal parto, la situazione clinica della paziente affrontata dai medici delle Molinette era assolutamente drammatica. Il fegato della donna era andato incontro a massivi fenomeni di necrosi emorragica con irreparabili multiple lacerazioni. Il solo modo per arrestare definitivamente l’emorragia epatica è stato quindi la rimozione totale del fegato, con temporanea derivazione del sangue della vena porta direttamente nella vena cava inferiore», hanno reso noto i medici dall’ospedale torinese.
Il trasporto alle Molinette per il trapianto di fegato
La donna è stata successivamente trasportata d’urgenza all’ospedale Molinette del capoluogo piemontese dove le è stato asportato il fegato ormai in necrosi e le è stato applicato uno shunt che ha permesso di far circolare il flusso sanguigno attraverso la vena cava inferiore. La 38enne è stata successivamente ricoverata e tenuta sotto monitoraggio nel reparto di terapia intensiva. Nel frattempo, però, è iniziata la corsa contro il tempo con la richiesta urgente per trovare un donatore compatibile per un trapianto di fegato che è stato trovato in Toscana. E così, in tempi record, il servizio di Emergenza del 118 di Torino è riuscito a organizzare il trasporto dell’organo da una regione all’altra. La donna 38enne è nuovamente entrata in sala operatoria dove è stato eseguito con successo l’impianto del nuovo fegato da parte del professor Renato Romagnoli, direttore dell’equipe chirurgica del Centro trapianti, e della sua équipe.
Le condizioni di salute della donna e del bambino
Le condizioni della donna sono andate via via migliorando, pur restando sotto monitoraggio delle equipe mediche delle Molinette. «La ripresa funzionale dell’organo trapiantato è stata valida e immediata. La paziente è attualmente ancora ricoverata in Terapia intensiva alle Molinette, ma ha recuperato la stato di coscienza e le sue condizioni cliniche migliorano giorno dopo giorno, così come stanno migliorando le condizioni del suo bambino», è quanto fatto sapere dall’ospedale torinese. Il dottor Giovanni La Valle, direttore generale del polo della Città della Salute di Torino ha dichiarato che si è trattato di «un trapianto che si può definire miracoloso, nei tempi, nei modi e nelle procedure: tutto ha coinciso alla perfezione e, ancora una volta, la nostra squadra trapianto è stata perfetta. È fondamentale ringraziare la generosità della famiglia del donatore, senza la quale questi miracoli non potrebbero avvenire».
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