«Stop al vino e digiuno intermittente»: i consigli di Antonella Viola per invecchiare in modo sano
La via dell’equilibrio: scienza dell’invecchiamento e della longevità. È questo il titolo dell’ultima fatica letteraria di Antonella Viola, docente di Patologia generale all’università di Padova. Un libro (edito Feltrinelli) che si colloca a metà tra un saggio scientifico e un racconto personale. «Ho 53 anni e sto invecchiando. Non me lo dice solo il calendario, ma anche e soprattutto il mio corpo che cambia. Dentro e fuori», scrive Viola nelle primissime righe del volume. Nei vari capitoli del libro, la docente universitaria affronta il tema dell’invecchiamento da diversi punti di vista. Si va dalla storia di Jeanne Calment, la donna francese morta nel 1997 all’età di 122 anni e 164 giorni, alle diverse teorie scientifiche sull’argomento. «Non possiamo combattere contro il tempo. È una guerra persa in partenza. Però possiamo imparare ad abitare meglio il nostro corpo… Il punto non è fare di tutto per allungare gli anni di vita, ma invecchiare in modo sano», scrive Viola.
«Dire che il vino fa bene alla salute è falso»
E a proposito di abitare meglio il nostro corpo, la scienziata torna su un tema a lei molto caro: la nocività del vino. Dopo la proposta dell’Irlanda di stampare etichette su liquori e birra per indicare la pericolosità del prodotto, Viola era stata una delle prime voci della comunità scientifica italiana a schierarsi a favore dell’iniziativa: «Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso. L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno», ribadisce ora nel suo nuovo libro. E a supporto della tesi, Viola ricorda i risultati di uno studio condotto nel Regno Unito. «Uno studio inglese ha calcolato che su 1000 donne e 1000 uomini che consumano in media una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini svilupperanno un tumore a causa dell’alcol», precisa nel libro. Ed è anche per questo, aggiunge Viola, che «già nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno inserito l’etanolo nella lista dei carcinogeni di primo livello».
Il digiuno intermittente
Accanto alle analisi scientifiche, nel libro ci spazio anche per alcuni aneddoti personali. Tra i vari temi affrontati, c’è anche il digiuno intermittente, che Viola racconta proprio a partire dalla sua esperienza: «Da un paio di anni ho iniziato a inserire nella mia routine alimentare ore di digiuno e questa è diventata un’abitudine che seguo almeno 4 giorni a settimana». Una decisione che la docente universitaria spiega di aver preso dopo l’asportazione della tiroide e la successiva menopausa. Circostanze che l’hanno convinta ad adottare un approccio diverso. Due le nuove abitudini principali: il digiuno per 16 ore al giorno e lo stop a ogni tipo di bevanda alcolica. «Bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana. E mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi», rivela Viola.
Credits foto: ANSA/Andrea Merola
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