Un minorenne detenuto al Beccaria di Milano ingoia droga, cellulare e caricabatterie: così ha rischiato la vita al rientro in cella
Ha rischiato di morire nel tentativo di portare in cella pezzi droga, un cellulare e un caricabatterie un ragazzo detenuto all’Istituto penitenziario minorile Beccaria di Milano. Il giovane aveva pensato di nascondere gli oggetti ingoiandoli, finendo però d’urgenza in ospedale. Secondo la ricostruzione del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, lo scorso giovedì il ragazzo doveva rientrare in carcere, dopo aver sfruttato un permesso. Quella stessa sera però è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo di Milano. Ed è stato lì che le lastre hanno svelato che cosa aveva in corpo. Oggetti che il ragazzo ha dovuto poi evacuare. Nel suo stomaco c’erano «un telefonino, un cavetto del telefono e alcuni pezzi di hashish», come ha spiegato il segretario regionale lombardo del Sappe, Alfonso Greco, che definisce la scelta del ragazzo «folle» perché poteva costargli la vita. Il sindacalista ribadisce come, solo grazie all’intervento del personale del carcere si sia riusciti a evitare il peggio per il ragazzo, in virtù dello «spirito di collaborazione e professionalità di tutto il personale dell’Ipm Beccarie che, nonostante i turni massacranti e numerose ore lavorative al giorno, riesce ad evitare l’introduzione di droga e cellulari all’interno dell’istituto detentivo».
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