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Rafaela Pimenta, l’erede di Mino Raiola: «All’inizio mi chiamavano prostituta. Haaland? Sarà il primo calciatore da un miliardo»

29 Aprile 2023 - 08:11 Redazione
La «Signora del calciomercato» si racconta sulle pagine del Corriere: «Il mio primo contratto? A sei anni ho convinto mio fratello a farmi da schiavo per un giorno»

A un anno esatto dalla morte di Mino Raiola, Rafaela Pimenta – ribattezzata la Signora del calciomercato – racconta il percorso che l’ha portata a gestire una scuderia da mezzo miliardo di euro. Brillante avvocata, Pimenta inizia a lavorare negli anni Novanta nell’antitrust del presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso. Un giorno, tramite il suo compagno, conosce il procuratore Mino Raiola: «Vado nel loro ufficio e c’è uno seduto che fuma come un matto e fa mille domande – racconta oggi la donna al Corriere della Sera -. Litighiamo, passano un paio di mesi e mi richiama: “vuoi lavorare con me?”». Inizia così l’avventura da procuratrice sportiva di Pimenta, unica erede della società One di Montecarlo, l’impero fondato proprio da Raiola. Dopo la sua morte, Pimenta racconta di aver ricevuto numerose offerte di altri procuratori interessati a rilevare la società. Tentazioni a cui non ha mai ceduto. «C’è stato un momento, durante la malattia di Raiola, in cui ho pensato di smettere – confessa Pimenta -. Ma non era giusto. Non lo era per me, per i nostri assistiti, per le persone che lavoravano con noi, per Mino».

«Haaland? Batterà tutti i record»

Oggi la «Signora del calciomercato» assiste campioni del calibro di Haaland (Manchester City), Pogba (Juventus), Verratti (Psg), Mkhitaryan (Inter). Ma il primo vero contratto, racconta al Corriere, Pimenta lo scrive quando ha solo sei anni. «Ho fatto firmare a mio fratello un foglietto dove accettava di farmi da schiavo per un giorno. Avesse avuto un buon procuratore, non si sarebbe fatto fregare», scherza l’avvocata. Nel corso della sua carriera, Pimenta ha dovuto anche fare i conti con un problema cronico del mondo del calcio: il maschilismo. «Mi hanno insultata molte volte. In molti pensano che le donne siano inferiori. Una volta in Italia un dirigente mi ha detto: “Ma davvero sei un avvocato? Pensavo fossi una prostituta brasiliana”», racconta la procuratrice. Per questo, aggiunge Pimenta, il suo sogno è di arrivare a una vera parità di genere nel mondo del calcio. Una parità che deve essere «salariale, gestionale e di riconoscimento». E a chi le chiede dettagli sul prezzo di Haaland, il calciatore su cui sono puntati gli occhi di tutto il mondo, Pimenta rivela: «Batterà tutti i record: sarà il primo giocatore a valere un miliardo e il primo campione del metaverso. Il futuro è lì».

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