La mostra con Gesù al Parlamento Ue che indigna l’eurodeputata leghista Rossi: «Altro che approfondimento culturale»
Al Parlamento europeo si torna a litigare sulle tematiche di genere. La scorsa settimana, l’Eurocamera ha votato per condannare la «preoccupante retorica antigender» del governo italiano, insieme a quello polacco e ungherese. Questa volta, la polemica è di dimensioni più modeste e non entra neppure nell’emiciclo. Il pomo della discordia sono alcuni scatti della fotografa svedese Elisabeth Ohlson, che raffigurano scene bibliche in salsa Lgbtq+ e saranno esposte all’Eurocamera. «La sinistra porta al Parlamento europeo una mostra in cui rappresenta Gesù Cristo circondato da apostoli vestiti da schiavi sadomaso», denuncia l’europarlamentare della Lega Maria Veronica Rossi. L’installazione dell’artista svedese sarà visibile in alcune stanze e corridoi del Parlamento europeo dal 2 al 5 maggio. Un’iniziativa organizzata dalla deputata Malin Björk, che siede tra i banchi di The Left, per celebrare la presidenza svedese del Consiglio dell’Unione europea.
«Altro che approfondimento culturale, questa appare come una provocazione gratuita: perché offendere e mancare di rispetto?», incalza Rossi. Secondo l’eurodeputata leghista, «è del tutto legittimo affrontare tematiche di ogni tipo nelle sedi istituzionali, ma strumentalizzare una religione è una intollerabile mancanza di rispetto verso milioni di fedeli in tutta Europa». La carriera artistica di Ohlson ha una svolta nel 1998, proprio quando espone per la prima volta Ecce Homo, il suo Gesù in chiave Lgbtq+, all’interno di una cattedrale svedese. Gli scatti fanno presto il giro del mondo e l’ex europarlamentare Marianna Eriksson prova a portarli anche nei corridoi del Parlamento europeo. L’iniziativa viene però fermata dai questori dell’eurocamera, che giudicano le immagini troppo offensive. Questa volta, la proposta di portare le foto di Ohlson a Bruxelles sembra aver riscosso meno indignazione. E, salvo colpi di scena, gli scatti potrebbero finalmente approdare tra i corridoi del parlamento europeo.
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