Fugatti torna alla carica: «Jj4? Fosse per me la abbatterei domani: nessuno si muove, ci sono altri 70 orsi»
Si sfoga il presidente della provincia autonoma di Trento sull’emergenza orsi, dopo la firma di una nuova ordinanza di abbattimento per Jj4, l’orsa che ha ucciso Andrea Papi rinchiusa al Casteller di Trento. Decisione che riacceso le polemiche contro l’amministrazione trentina, con gli animalisti di nuovo sul piede di guerra per impedire che l’animale venga ucciso. Il problema però, spiega Fugatti, non è tanto questo abbattimento di per sé ma il fenomeno ben più ampio dell’eccesso di plantigradi nella sua zona. A proposito di Jj4, Fugatti taglia corto: «Faccia la fine che deve fare, io la abbatterei domani mattina se me lo fanno fare. Il problema non è lei ma i circa 70 orsi in eccesso che ci sono sul territorio rispetto al progetto originale. In Trentino ce ne sono oltre 100 e non si sono mossi nelle altre regioni».
Le polemiche
Contro la decisione di Fugatti anche il centrodestra è spaccato, dal ministro Pichetto Fratin che si è più volte augurato la salvezza dell’orsa, fino alla deputata Michela Vittoria Brambilla, impegnata in prima linea per un nuovo ricorso al Tar. «So che il tema è molto divisivo fuori dal Trentino invece lì ci unisce molto nella nostra regione – ha spiegato Fugatti alla Scuola politica di formazione della Lega – I trentini su questo sono molto uniti, è giusto che gli altri si chiedano perché. Un giovane di 26 anni è morto perché aggredito da un orso, dopo sette, otto aggressioni alle persone, dispiace dirlo ma si sapeva che sarebbe successo, perché non c’è stata la volontà e si è sempre ragionato in termini ideologici».
La convivenza dei trentini con gli orsi
«Il problema è la convivenza che i trentini hanno con gli orsi – aggiunge il presidente trentino – c’è un rischio per l’incolumità delle persone. Dalle istituzioni non mi aspetto che trovino un posto per JJ4 ma per gli orsi che sono in eccesso, così si affronta il problema seriamente. Altrimenti il progetto è destinato a fallire. Altrimenti salviamo JJ4 e nel 2030 saremo a 170 orsi e poi a 200, e poi conteremo le aggressioni». Intanto il tempo passa e aumenta il rischio che un nuovo incidente possa avvenire. Fugatti non può che ammettere come il progetto di ripopolamento sia sostanzialmente scappato di mano: «Non è più accettabile l’equilibrio uomo e animale con i numeri che ci sono, o troviamo un posto dove spostare questi animali oppure si deve fare come fanno in tutto il mondo, dove gli orsi pericolosi li abbattono appena aggrediscono una persona e per quelli in eccesso si fa una selezione. Il Trentino non può snaturare le sue montagne e cambiare il suo approccio alla vita perché ci sono gli orsi».