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Il 1° maggio di Giuseppe Conte: «Pronti ad una grande manifestazione, per questo governo la povertà è una colpa» – Il video

01 Maggio 2023 - 17:12 Redazione
Il leader del Movimento cinque stelle: «Siamo alla restaurazione più becera»

Anche Giuseppe Conte, come la premier Giorgia Meloni, ha scelto di fare un video (pubblicato via social) per parlare del 1° maggio. E il leader del Movimento 5 stelle oltre a criticare le scelte del governo, a cominciare dal Dl lavoro, spiega anche quelle che secondo lui dovrebbero essere le priorità della politica per la festa dei lavoratori: «Io dico una cosa, un governo serio, oggi, primo maggio, si sarebbe dovuto riunire per una norma essenziale: il salario minimo. Io chiedo alla premier ed ai ministri che oggi si sono riuniti di ricollegarsi con la realtà, secondo l’Istat il reddito ha salvato circa un milione di persone nel periodo della pandemia. Ritroviamoci a giugno per manifestare contro questo governo, contro lo smantellamento del reddito, contro il decreto precariato, a favore del salario minimo. Lavoriamo per un paese migliore». Conte critica anche il fatto che nel Dl lavoro, oltre al nuovo taglio del cuneo fiscale, siano finite ulteriori aperture al lavoro precario, come la possibilità di estendere i contratti a tempo determinato: «Oggi è il primo maggio e dovremmo celebrare tutti insieme la festa del lavoro eppure il governo Meloni si riunisce per introdurre il decreto precariato che fa la festa ai lavoratori è una cosa inaccettabile perché questo Paese ha bisogno esattamente del contrario». ha detto Conte: «Nel 2018 avevamo introdotto il decreto Dignità ed avevamo avuto oltre 600.000 mila contratti a tempo indeterminato, ora siamo tornati indietro, al jobs act di Renzi, ed è singolare che ci sia il dolce abbraccio politico tra il governo Meloni ed il governo Renzi a distanza di 10 anni. Siamo alla restaurazione più becera, si uccidono i sogni dei giovani ed i loro progetti di vita e si smantella il reddito di cittadinanza, la povertà è una colpa che il governo non può perdonare».

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