Dal saluto fascista di Meloni al bacio tra La Russa e Piantedosi: i fantocci dei ministri al corteo del 1° maggio di Torino – Le foto
Spunta un fantoccio che rappresenta Giorgia Meloni con il braccio alzato del saluto fascista durante il corteo del Primo Maggio a Torino, promosso dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e partito questa mattina da Piazza Vittorio. La (finta) presidente del Consiglio, sulle spalle di Matteo Salvini, non è sola, ma in buona compagnia. Accanto a lei spicca un Ignazio La Russa con una clava e altri esponenti del governo, tra cui il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che a un certo punto della protesta si bacia con il presidente del Senato. In testa al corteo, nella parte istituzionale, spunta il volto del sindaco della città, Stefano Lo Russo, che dichiara: «Le persone in piazza questa mattina dimostrano che abbiamo la forza per lottare per un lavoro giusto, equo, sicuro, adatto ai bisogni di tutte e di tutti. Crediamo davvero che la Festa di oggi possa essere punto di partenza per costruire, insieme, un futuro di sviluppo, coesione e sostenibilità».
Le polemiche sul 1° maggio contro il governo
Nelle scorse ore, la presidente del Consiglio ci ha tenuto a far sapere che la festa dei lavoratori che si celebra oggi «non è solo di sinistra» e che il suo governo starebbe dando risposte ai lavoratori con il decreto che il consiglio dei ministri è pronto a varare in giornata. «Se festeggio, sbaglio. Se non festeggio, mi accusano di essere fascista o chissà cosa. La verità è che la gente vuole risposte. E che il governo prova a darle», ha detto ancora la premier facendo riferimento allo scontro con Maurizio Landini, che aveva definito la scelta di tenere il Consiglio dei ministri il primo maggio un «atto di arroganza e un’offesa» nei confronti dei lavoratori.
Le bandiere bruciate
Alla fine del corteo sono state bruciate anche le bandiere di Usa e Nato dallo “spezzone sociale” che è arrivato in piazza Castello quando si erano esauriti gli interventi istituzionali.
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