Messi scappa in Arabia Saudita senza permesso del club, al Psg saltano i nervi: «Due settimane di stop, stipendio compreso»
Pugno durissimo del presidente qatariota del Paris Saint-Germaain Nasser Al Khelaifi contro Leo Messi, dopo che l’argentino aveva deciso di partire per l’Arabia Saudita senza il permesso del club e saltando ieri 1 maggio un allenamento punitivo. Secondo l’Afp che cita una fonte interna alla società parigina, Messi è stato sospeso per «diversi giorni» e il club ha aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare. Ma secondo Rmc Sport e L’Equipe la sanzione per l’argentino sarebbe di almeno due settimane di stop perché «nessuno è al di sopra dell’istituzione», avrebbe riferito un’altra fonte interna al club. Con la punizione decisa dai vertici del Psg, Messi non potrà allenarsi, né potrà giovare e soprattutto essere pagato finché dura la sanzione. Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Lorient, l’intera squadra era stata convocata per un allenamento straordinario il 1° maggio, Messi compreso. Il campione argentino però è stato visto in Arabia Saudita, di cui è testimonial per l’ente turistico. Appena tre giorni fa, Messi aveva pubblicato un post sui suoi social in cui promuoveva le località saudite: «Chi se lo aspettava che l’Arabia Saudita avesse così tanto verde? – scriveva la Pulce – Amo esplorare le sue meraviglie ogni volta che ne ho la possibilità». E mentre lui si godeva l’ombra delle palme, i suoi compagni di squadra correvano sull’erba del campo di allenamento in vista della prossima sfida contro il Troyes, che Messi dovrebbe guardare dalla tribuna. 15 gol in questa stagione, l’argentino è sempre più sotto accusa per le prestazioni deludenti delle ultime settimane, facendo crescere i dubbi sul rinnovo del suo contratto per la prossima stagione. E le voci su un possibile arrivo di Messi in Arabia Saudita si fanno sempre più insistenti, con l’interesse del Al Ittihad pronto a sborsare 94 milioni di dollari all’anno per averlo almeno un paio di anni.
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