Open to Meraviglia, la Valle d’Aosta contro gli strafalcioni della campagna: «Troppi errori»
Non si fermano le polemiche sulla campagna del ministero del turismo Open to meraviglia per sponsorizzare l’Italia nel mondo. Tra gli aspetti più criticati quelli dei numerosi strafalcioni nei nomi di località e siti culturali consigliati ai turisti, errori che ora la Valle D’Aosta ha deciso di portare in Consiglio regionale. «La vicenda degli errori contenuti nella sezione dedicata alla Valle d’Aosta della campagna internazionale Open to meraviglia è stata oggetto di valutazioni da parte della Giunta regionale», ha fatto sapere il presidente della Regione Renzo Testolin. «In dettaglio sono state segnalate delle discrepanze, indice di mancanza di attenzione o mancanza di professionalità in merito alla nostra regione». E ancora: «Faremo una segnalazione propositiva a Roma in questo senso». Le principali inesattezze sono relative alla posizione geografica del castello di Fenis e del Forte di Bard, oltre che ad una foto di Zermatt indicata come Cervinia. Tra gli errori anche quello più tipico del nome della regione scritto come «Val d’Aosta».
Leggi anche:
- Open to Meraviglia, l’ultima gaffe fa infuriare l’assessora di Vittorio Veneto: spunta la foto sbagliata di un’altra città
- Open to meraviglia, l’esperto di comunicazione Chieffi fa a pezzi la lettera dell’Armando Testa: «Il peggiore esempio: bastava chiedere scusa»
- “Open to meraviglia” si tinge di giallo: scomparso lo spot ufficiale sul sito del Governo