La denuncia del Cremlino: «Sventato un attentato ucraino a Putin». Washington frena: «Non possiamo confermare nulla» – I video
Le forze armate ucraine avrebbero tentato di colpire con due droni nella notte la residenza al Cremlino di Vladimir Putin. È quanto sostiene l’ufficio presidenziale russo, citato dall’agenzia stampa Ria Novosti. Secondo Mosca si è trattato di un «attacco terroristico ucraino alla vita del presidente russo, che è rimasto illeso», si legge nel comunicato presidenziale. Attraverso l’agenzia stampa del leader di Mosca è stato inoltre comunicato che i due velivoli senza pilota sono stati distrutti dai sistemi elettronici di difesa aerea, ma alcuni frammenti sarebbero caduti all’interno del territorio del complesso residenziale, senza provocare feriti: «Non ci sono state vittime o danni», scrivono i funzionari russi. Al momento dell’attacco – sottolinea il portavoce di Putin, Dmitry Peskov – il presidente non si trovava al Cremlino. Ma «consideriamo queste azioni come un attentato nei suoi confronti, compiuto alla vigilia del Giorno della Vittoria, la parata del 9 maggio, alla quale è prevista anche la presenza di ospiti stranieri». Parata, questa, organizzata per celebrare l’anniversario della vittoria sul nazismo e che «si terrà come previsto», ha detto Peskov. In seguito all’attacco, definito «terroristico» dal portavoce del Cremlino, la Russia si riserva «il diritto di adottare misure di ritorsione dove e quando lo ritenga opportuno». Sulla vicenda si è espresso anche il governo americano, con il segretario di Stato Antony Blinken che ha invitato alla cautela. «Ho visto le notizie del Cremlino, non possiamo confermare nulla e comunque prendiamo tutto quello che arriva da Mosca con le pinze», ha detto Blinken a margine di un evento a Washington.
Kiev: «Noi non c’entriamo nulla»
Dopo la diffusione della notizia dello sventato attacco, il sindaco di Mosca Serghey Sobyanin ha disposto il divieto di sorvolo di droni sulla Capitale. Nel frattempo, l’Ucraina ha fatto sapere – tramite l’ufficio presidenziale del leader di Kiev – di non c’entrare nulla con l’attacco. «Naturalmente non abbiamo nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino», ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai giornalisti. Secondo Podolyak, si tratta semplicemente di una strategia russa per giustificare un nuovo attacco militare. «È tutto prevedibile… La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala – ha aggiunto il consigliere presidenziale ucraino su Twitter -. L’Ucraina conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa, perché non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili».
I combattimenti
Secondo Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, «forse è stato un fulmine» a colpire il Cremlino. «Non posso commentare in alcun modo questo fenomeno. La cosa principale per me è ottenere le munizioni per avanzare a Bakhmut e la seconda cosa è che i fianchi dell’esercito non vengano danneggiati», ha scritto il capo dei mercenari russi sul suo canale Telegram. Nel frattempo, i combattimenti proseguono. Il bilancio della notte è quello di un “duello” di droni e nuovi bombardamenti fra Russia e Ucraina: in fiamme è infatti finito un serbatoio di stoccaggio di petrolio nel territorio russo di Krasnodar, al confine con la Crimea. Un altro attacco con droni è stato inoltre lanciato durante la notte su un aeroporto militare nella regione russa di Bryansk, riferisce il canale Telegram Baza. «Cinque droni hanno attaccato un aeroporto militare nella regione di Bryansk la notte del 3 maggio», dice il report, di questi, due sono stati distrutti da armi leggere e altri due sono esplosi sul territorio dell’aerodromo. Mentre secondo gli ucraini, sono 26 i droni «di fabbricazione iraniana Shahed» lanciati dalle forze militari russe su diverse regioni e città, compresa la capitale Kiev, di cui 21 sono stati abbattuti.
May 3, 2023
Credits foto di copertina: EPA/Yuri Kochetkov