Catturata per la prima volta una stella che inghiotte un pianeta: lo stesso destino toccherà alla Terra
Per la prima volta gli astronomi hanno catturato una stella morente che inghiotte un pianeta. «Come molte scoperte scientifiche, questa è stata una scoperta accidentale che ci ha davvero aperto gli occhi sul fenomeno», ha commentato Kishalay De, un ricercatore al MIT di Cambridge, nel Massachusetts. E ricorda come questo sarà anche il destino finale della Terra, con il Sole, tra circa cinque miliardi di anni. Le stelle, infatti, quando invecchiano e giungono a fine vita si espandono arrivando fino a 1000 volte le loro dimensioni originali, finendo spesso per inglobare i pianeti più interni del loro sistema. A permettere lo scatto è stato il telescopio Gemini South, gestito dal NoirLab della Nsf. Finora gli scienziati erano riusciti a osservare le conseguenze di stelle morenti che si espandono fino a inghiottire un pianeta. Ora, invece, sono arrivati ad avere la prima prova diretta del momento esatto.
Le analisi degli scienziati
Questo evento, chiamato dai ricercatori ZTF SLRN-2020, è stato poi analizzato presso l’Osservatorio Gemini e pubblicato su Nature. L’esplosione che ne è derivata è durata circa 100 giorni e le caratteristiche della sua curva di luce, così come il materiale espulso, hanno fornito agli astronomi informazioni sulla massa della stella e su quella del suo pianeta inghiottito. Il materiale espulso consisteva di circa 33 masse terrestri di idrogeno e circa 0.33 masse terrestri di polvere. Partendo da qui, gli scienziati hanno stimato che la stella progenitrice è circa 0.8-1.5 volte la massa del nostro Sole e il pianeta inghiottito era 1-10 volte la massa di Giove.
Foto di copertina: illustrazione di K Miller/R Hurt (Caltech/Ipac)
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