Renzi all’attacco del palco del Primo Maggio: «Trasforma in cafoni e arroganti»
Anche il più mite retore, sul palco del Primo Maggio, affila la lingua e pecca di arroganza. La tesi è di Matteo Renzi, nell’editoriale del secondo numero de Il Riformista sotto la sua direzione. Dopo le polemiche per le critiche rivolte dal fisico Carlo Rovelli in piazza san Giovanni contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, il senatore di Italia Viva punta il dito contro il palco, sul quale gli ospiti del Concertone cadrebbero come vittima di un incantesimo. «Nessuno immagina di spiegare a Rovelli la fisica», scrive Renzi, «ma certo non andremo da lui a ripetizione di politica. Ed è incredibile come quel palco trasformi anche una persona mite in un Catone arrogante». Prima stilettata. E subito dopo la seconda: «O, non è il caso di Rovelli ma di altri, in un cafone ignorante». Qua il riferimento sembra essere a Fedez, e l’indizio è nell’attacco del suo intervento. Renzi infatti ricorda la polemica sulla «presunta censura» della Rai al rapper nel 2021, quando denunciò la richiesta dei vertici della tv pubblica e delle vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani di edulcorare il suo discorso. Poi il senatore entra nelle polemiche sull’intervento di Rovelli, chiosando: «Noi difendiamo Crosetto, uno dei migliori ministri di questo governo».
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