Beatrice Venezi e il governo: «Sta realizzando i miei valori. Giorgia Meloni? Dovrebbe sorridere di più»
Beatrice Venezi, 33 anni, lucchese, «direttore d’orchestra», parla oggi in un’intervista a La Stampa della sua amica Giorgia Meloni. E del governo che, dice, sta «realizzando i suoi valori». Il colloquio con Francesco Rigatelli comincia con una sua piccola biografia: «Provengo da una famiglia dai valori conservatori, ma credo nella libertà dell’arte. Anzi, proprio questo bisogna porsi come obiettivo: liberare la cultura dalla retorica e dall’oppressione che ha subito negli ultimi 70 anni». Dice che è a favore della pillola contraccettiva gratuita: «E mi pare una decisione all’opposto di quel che si temeva dalla destra».
Identità e temi
E aggiunge, in maniera molto libertaria: «Francamente non penso che questo governo voglia limitare i diritti e in ogni caso ritengo che ognuno debba essere libero di fare ciò che vuole». Sul 25 aprile dice che «il nostro Paese deve fare pace con se stesso. Penso che il 25 aprile sia un tema storico e vada trattato come tale, non per fare polemica politica strumentale. Se ne dovrebbe parlare guardando ai fatti per andare avanti serenamente, senza contrapposizioni che per la mia generazione risultano superate». E fa sapere che rispetto ai governi di Berlusconi «nella destra attuale trovo una maggiore identità e un’attenzione più forte verso i temi a me cari». Riguardo Meloni «vedo tutte le premesse per un mandato di successo e per la trasformazione del nostro pachidermico paese».
La riforma
La riforma in cui crede di più è «quella della giustizia per tempi snelli e un sistema equo. Nel mio settore vorrei che venisse rinnovato dopo oltre vent’anni il contratto dei lavoratori dello spettacolo e in modo che inglobi tutte le professionalità. Sarebbe una grande vittoria politica della destra, che sovvertirebbe gli schemi con la sinistra. Mi piacerebbe anche che venisse ridefinito lo status degli artisti con un inquadramento che non ci costringa a rispondere a domande del tipo “Ma fai solo questo? E riesci a viverne?”». L’unico difetto di Meloni è che «dovrebbe soltanto sorridere di più. Lavora troppo e ne risente, mentre potrebbe provare a infondere più fiducia e positività negli italiani».
Meloni dovrebbe sorridere
Il paragone è azzardato: «In questo senso le suggerisco l’esempio delle ballerine classiche, che pur stando sulle punte sorridono». Però dice che non vuole bacchettare la premier: «Ma no, solo un suggerimento simpatico. Ogni tanto ci sentiamo piacevolmente, anche se soprattutto per la circostanza dello spettacolo».