L’attivista di Ultima Generazione: «Ecco il mio topless per il clima. L’oscenità? È il governo»
Anna, 31 anni, è una delle attiviste di Ultima Generazione che ieri si sono incatenati nudi in via del Tritone a Roma. Dice che a usare il corpo come simbolo della protesta «non siamo i primi. Sono molto colpita nel vedere che quattro paia di tette abbiano scatenato un caos. C’è una sola cosa positiva: ci fa capire il potere che abbiamo. Anzi io vorrei dirlo a tutte le associazioni, i movimenti: osate di più». Per lei non è questa l’oscenità: «Osceno è un governo che investe miliardi in combustibili fossili. Osceno è un paese a cui non interessa nulla del futuro dei giovani». E dice che lei e i suoi colleghi si sono spogliati «per mostrarci vulnerabili. Vulnerabili davanti agli automobilisti arrabbiati, vulnerabili davanti al pericolo di essere investiti dalle macchine, davanti agli insulti e alle maldicenze. Esattamente come siamo nudi e vulnerabili davanti al collasso climatico».
Anna aggiunge nell’intervista a Repubblica Roma che «le nostre azioni dirette non violente sconvolgono perché è meglio raccontarsi che non è così grave, fingere di non aver paura davanti agli anni estremamente difficile che ci aspettano, meglio rimuovere il sentimento di lutto per quel che stiamo perdendo. Ma la nostra paura, la nostra tristezza , la nostra rabbia per il pianeta è amore per la vita». Le sembra che «le persone si avvicinino con più curiosità e meno ostilità. E a tutti vorrei dire di scegliere: entrare nella resistenza civile o essere complici di un sistema che ci sta ammazzando». Infine, ecco cosa chiede alla politica: «L’ho scritto sul mio corpo: stop fossile. Non investire più un centesimo in gas, petrolio e carbone. E usare quei soldi in azioni urgenti per fermare il collasso».
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