Lazio, la protesta dell’Anpi contro la nomina di De Angelis: «È un nostalgico del fascismo»
Le polemiche attorno alla nomina a responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio dell’ex parlamentare Marcello De Angelis non sembrano spegnersi. Anzi, montano: in particolare i militanti dell’Anpi di Roma sostengono fermamente l’inadeguatezza di De Angelis all’importante ruolo pubblico che è chiamato a ricoprire. Il comitato provinciale dell’Anpi lo definisce senza mezzi termini «un nostalgico del fascismo, che scrive e canta brani inneggianti al Duce in concerti con saluti romani e che in passato ha dichiarato di essere favorevole all’abolizione della festa del 25 aprile». Dunque, riporta Repubblica, si dicono «indignati» dalla decisione di Rocca.
Il curriculum
E questo a causa, principalmente, del curriculum del neo-nominato: «È stato militante del Fronte della Gioventù e di Lotta Studentesca, con l’ex Nar Luigi Ciavardini (condannato in via definitiva per la strage di Bologna e suo cognato), è stato tra i fondatori di Terza Posizione». E ancora: «Arrestato a Londra nel 1989 e detenuto per tre mesi nel carcere di massima sicurezza di Brixton, nello stesso anno è tornato in Italia e si è costituito, venendo condannato a 5 anni e mezzo di carcere per associazione sovversiva e banda armata». Uscito dal carcere, scrive ancora Repubblica, De Angelis si è dato alla musica, componendo e cantando canzoni inneggianti a Mussolini e al fascismo. Si esibiva come frontman del gruppo 270 bis, il cui nome allude al reato di terrorismo ed eversione.
Tra i loro migliori successi, il singolo Claretta e Ben (che non sono una coppia di teenager qualunque ma Benito Mussolini e la sua amante, Claretta Petacci). «Han ballato sui loro corpi, han sputato sul loro nome, ha nascosto le loro tombe. Ma non li possono cancellare», recita una strofa citata da Repubblica. Oppure, in un’altra canzone, l’invito romantico: «Vieni a passeggio con me sul ponte Mussolini. Dove corrono i bambini con i fazzoletti neri. Oggi come ieri». «Ci sorprende che nessuno si sia preoccupato di verificare questi aspetti che caratterizzano da sempre la figura politica dell’ex direttore del Secolo d’Italia ed ex parlamentare del Popolo della Libertà», aggiungono dall’Anpi. «Un nostalgico del fascismo non può rappresentare le istituzioni democratiche, nate dalla Resistenza e dall’antifascismo. Per questo chiediamo al presidente Rocca l’immediata revoca della nomina di De Angelis».