«Li ho macellati e non ho finito»: la storia di Gessica Malaj uccisa dal padre per difendere la mamma a Foggia
Taulant Malaj ha confessato agli inquirenti gli omicidi di sua figlia Gessica e di Massimo De Santis, e il tentato omicidio di sua moglie Tefta. «Mia moglie ha ammesso che aveva una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa per questa relazione, ma io volevo separarmi», ha detto al pm il panettiere 45enne, di origine albanese e residente a Torremaggiore in provincia di Foggia. L’uomo ha anche realizzato un video subito dopo aver accoltellato a morte la figlia 16enne e De Santis, presunto amante di sua moglie. Il 45enne filma i due corpi straziati mentre la moglie Tefta piange la figlia morta e lui la insulta e minaccia lei e il bambino di 5 anni scampato alla carneficina. «Li ho macellati e non ho ancora finito», dice Malaj. Mostra il cadavere di De Santis nell’androne del condominio con un coltello da cucina: «Vedete questo qua? Lui è italiano. Ho perdonato già una volta mia moglie, lui è il secondo. Ho tagliato lui, li ho ammazzati tutti. Anche mia figlia». L’uomo sale le scale ed entra in casa. Si vede la ragazzina uccisa dopo aver fatto scudo con il suo corpo alla madre. Nel filmato l’uomo parla ancora: «Dove sta il bambino?», riferendosi probabilmente al secondo figlio, di 5 anni.
La confessione
I legali dell’uomo hanno riferito all’Ansa che il loro assistito ha ucciso prima De Santis sulle scale, poi è entrato in casa e ha aggredito sua moglie ma, quando sua figlia si è messa in mezzo per difendere sua madre, l’ha colpita a morte. «In quel momento, accecato dall’ira, non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla», hanno detto gli avvocati. Secondo la versione di Malaj, sua moglie avrebbe avuto una relazione extraconiugale con De Santis, che viveva nello stesso palazzo. Nei giorni scorsi, Malaj avrebbe annunciato alla donna di volersi separare, ma la moglie l’avrebbe convinto a restare. Ma la sera della tragedia – sempre secondo il suo racconto – Malaj avrebbe visto sua moglie chattare dal cellulare con De Santis. Avrebbe quindi deciso di lasciare l’abitazione e aspettare sotto la palazzina che il vicino rincasasse, per poi aggredire lui e la sua famiglia.
Il video della carneficina di Torremaggiore
Il filmato della carneficina di Torremaggiore Taulant Malaj l’ha inviato su Whatsapp. Le immagini hanno cominciato a circolare sui social network. Anche il primo connazionale a cui lo ha inviato, una persona che abita nel nord dell’Italia, lo ha inviato ai carabinieri. De Santis gestiva un noto bar del posto. La 16enne Gessica era una studentessa liceale. Suo fratello di cinque anni è stato affidato temporaneamente agli zii. La loro madre, anche lei originaria dell’Albania, non sarebbe in pericolo di vita. Ma è ricoverata in ospedale a Foggia, in stato di choc. Il 45enne Malaj lavorava come panettiere. Per ammazzare De Santis e la propria figlia ha usato un coltello da cucina. Lo scenario dell’omicidio è una palazzina in via Togliatti. De Santis e Malaj erano vicini di casa. Alcuni amici della coppia sostengono che la sua gelosia fosse priva di fondamento e che tra la moglie e De Santis non ci fosse niente.
Gessica Malaj frequentava l’istituto statale di istruzione superiore Fiani-Leccisotti di Torremaggiore. Secondo la prima ricostruzione il 45 enne sarebbe entrato nella palazzina e avrebbe ucciso sulle scale il presunto amante della moglie. All’interno dell’appartamento erano presenti lei e la figlia. Il panettiere ha tentato di accoltellare la donna. A quel punto sarebbe intervenuta la 16enne in difesa della madre, cercando di proteggerla, ma sarebbe stata ferita a morte. Tefta Malaj, ora in ospedale, sarebbe quindi riuscita a scappare per le scale e ad allertare i carabinieri. Il 45enne è stato poco dopo rintracciato nei paraggi della palazzina e secondo gli investigatori vagava nella zona alla ricerca dell’altro figlio di cinque anni. A De Santis sono state riservate venti coltellate.
Il minuto di silenzio
Carmine Collina, dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla 16enne, dice che la ragazzina«era molto composta, educata e mite. Era una studentessa che seguiva le lezioni con regolarità, che non ha mai avuto problemi di integrazione né di profitto. Faremo quadrato attorno ai suoi compagni di classe affinché possano affrontare questa inimmaginabile ferita dell’anima». Oggi alle 9.45 in tutte le classi si rispetterà un minuto di silenzio. «Faremo accoglienza dei compagni di classe di Gessica e lavoreremo con la psicologa scolastica per raccogliere la commozione e fare comunità e arginare quel senso di smarrimento che ci ha colpiti», assicura Collina.
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