Affitti Milano, in Lombardia ci sono 15 mila alloggi popolari vuoti: «700 mila famiglie a rischio»
Mentre a Milano c’è chi dorme in tenda per il caro affitti, la Regione Lombardia ha 15 mila alloggi popolari che lascia vuoti. Lo dice oggi in un’intervista a Repubblica l’eurodeputato Pierfrancesco Majorino del Partito Democratico. Che punta il dito anche sul «sostanziale azzeramento» del fondo affitti «che mette a rischio 15 mila famiglie». E così, mentre gli studenti solidarizzano con chi dorme in tenda, l’intervento di Comune e Mur si fa attendere. Ma l’attenzione si sposta sul Pirellone. Spiega Majorino: «L’emergenza è evidente e covava sotto la cenere da tempo. E oggi sta esplodendo in modo dirompente. Le classi dirigenti sono chiamate a un enorme salto di qualità. Per troppo tempo si è pensato che il tema della casa fosse solo di un dialogo tra privati e che, tolta una quota legata alle case popolari, fosse soddisfatta solo dal gioco tra domanda e offerta».
Il patrimonio che non c’è
Per Majorino «c’è bisogno di un grande piano nazionale che affronti varie tematiche. Diciamo la verità: se uno pensa al piano e a un piano casa gli viene in men te quello di Fanfani, ma su questo terreno la politica per troppo tempo ha fatto interventi solo parziali. La destra sta facendo le scelte più sbagliate». Ovvero: «il sostanziale azzeramento del fondo sostegno affitti che mette a rischio 700 mila famiglie e il caso eclatante di Regione Lombardia che ha 15 mila case popolari lasciate vuote». Il fondo per gli affitti però non è stato azzerato in realtà. Majorino propone di organizzare una conferenza nazionale per il piano casa: «Con i sindaci, il terzo settore, i rappresentanti degli inquilini e dei proprietari e coloro che si occupano di politiche dell’abitare. Bisogna svegliare le classi dirigenti sulla casa». Perché Milano è una città dalle mille facce: «Attrae tantissimi visto che la popolazione è cresciuta. Ma respinge allo stesso tempo».
Il rilancio dell’edilizia popolare
Majorino propugna il rilancio dell’edilizia popolare: «Senza consumo di suolo lavorando sul patrimonio abitativo enorme, già pubblico e non utilizzato. Le case popolari non vanno solo assegnate, ma riqualificate e recuperate anche sul piano energetico. Servono risorse pubbliche a costo zero. Non si fa nessuna nuova politica sulla casa». E poi di «rilanciare il fondo sostegno affitti con un miliardo di euro subito per le famiglie più in difficoltà. Riuscire ad agganciare quella fascia di popolazione che non è abbastanza povera per accedere alla graduatoria, ma sufficientemente debole di fronte ai costi del mercato della casa. La regolamentazione degli affitti brevi e temporanei senza demonizzare i singoli proprietari. Infine una specifica politica a favore degli studenti e delle giovani coppie. Bisogna aprire il cantiere sulla politica per la casa».
Le case popolari alle fasce meno deboli
Infine Majorino è tiepido sull’ipotesi di assegnare le case popolari anche alle fasce meno deboli: «È una soluzione possibile se aumentano gli strumenti e le risorse. Altrimenti è soltanto fumo negli occhi». Sulla regione che contesta il numero di 15 mila alloggi popolari liberi e da assegnare: «Non mi sognerei mai di dire che è una colpa solo della destra».
Edit: l’articolo è stato aggiornato rispetto alla pubblicazione iniziale con la nota sul fondo per gli affitti che non è stato azzerato.
Leggi anche:
- Milano, cresce la protesta degli studenti contro il caro affitti ma l’intervento del Comune (e del Mur) si fa attendere – L’inchiesta
- Milano, si allarga la protesta degli studenti contro il caro affitti: «Stanotte dormiamo anche noi in tenda davanti al Politecnico»
- Milano, studentessa dorme in tenda davanti al Politecnico contro il caro affitti: «Basta chiacchiere, fate qualcosa»