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Torremaggiore, Taulant Malaj voleva uccidere anche il figlio che si è nascosto dietro al divano: «Ma la moglie non lo tradiva»

09 Maggio 2023 - 08:11 Redazione
taulant malaj gessica malaj figlio
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L'assassino ha sostenuto di aver registrato i colloqui tra i due. Il fratello della vittima lo smentisce

Taulant Malaj, il panettiere di 45 anni che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso la figlia di 16 anni e il 51enne Massimo De Santis, voleva ammazzare anche il figlio. Ma il bambino si è nascosto dietro un divano per salvarsi. Mentre la relazione tra la moglie Tefta e il vicino di casa forse era solo nella sua testa. Il fratello Gianluca dice che non si incontrava neppure con la signora. Mentre l’assassino ha sostenuto di aver registrato gli incontri tra i due. E anche di aver preso in braccio il figlio dopo averlo scoperto dietro al divano.

La tragedia di Torremaggiore

«Mia moglie aveva già ammesso di avere una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa, ma io volevo separarmi. Sabato notte eravamo a letto, lei chattava con qualcuno. Mi sono accorto che scambiava messaggi con Massimo. Non ci ho visto più. Sono sceso nell’androne del palazzo e ho aspettato che Massimo rincasasse dopo aver chiuso il bar. Quando l’ho visto nell’androne mi sono avvicinato e l’ho ucciso», ha detto l’uomo agli inquirenti. Malaj nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi, a Torremaggiore (Foggia), ha ucciso con 21 coltellate il vicino di casa Massimo De Santis, con una decina di fendenti la figlia 16enne Gessica, e con altri sei ha ferito la moglie 39enne Tefta, che è salva solo perché la figlia le ha fatto da scudo per difenderla. Si è salvato anche il figlio di 5 anni della coppia, che per paura si è nascosto dietro al divano di casa ed è sfuggito così alla cieca mattanza del padre ripresa anche un video agghiacciante. Ora il bambino è affidato agli zii.

Il fratello dell’ucciso nega la relazione

La confessione è opposta alla ricostruzione dei fatti di Gianluca De Santis, fratello del barista ucciso. «Tra i due non c’era niente di niente. Mio fratello non aveva neanche modo di incontrarsi con la signora, neppure al bar dove lei veniva con le amiche a fare colazione dopo aver portato i figli a scuola: a quell’ora Massimo dormiva ancora perché lui, che nel bar faceva di tutto, dal pasticcere al banconista, chiudeva il locale la sera tardi».

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