Enel, il governo incassa l’elezione di Scaroni con più voti del previsto. Battuti i fondi contrari
Dopo due ore e mezza di assemblea, si è arrivati al voto dei componenti del nuovo Cda di Enel. La lista presentata dal ministero dell’Economia e finanze, per conto del governo Meloni, è stata minacciata dall’iniziativa del socio Covalis, a cui si sono aggregati il fondo sovrano norvegese e altri soci di minoranza. Contro la nomina a presidente di Paolo Scaroni, uomo vicino a Silvio Berlusconi ma per la cui nomina ha lavorato attivamente anche il ministero del Tesoro, questi soggetti esteri hanno portato in assemblea una propria lista e un proprio candidato presidente, il banchiere Marco Mazzucchelli. Il tentativo non è andato a buon fine: gli azionisti hanno votato in maggioranza la lista 1 per il Cda, quella presentata dal Mef: il governo ha raccolto il 49,1% del capitale votante. Per la lista 2, quella di Assogestioni, ha votato il 43,49% del capitale votante. Infine, la lista 3, ovvero quella che fa riferimento al fondo Covalis, ha raccolto il favore del 6,94% del capitale votante. Dunque, tutti e sei i candidati del Mef entrano a far parte del nuovo Cda della multinazionale dell’energia: sono Fiammetta Salmoni, Flavio Cattaneo, Paolo Scaroni, Johanna Arbib, Alessandro Zehentner, Olga Cuccurullo. Le restanti poltrone sono state affidate all lista Assogestioni, ovvero ai candidati Dario Frigerio, Alessandra Stabilini e Mario Corsi. Nessun eletto della lista Covalis. Incassato il primo risultato, il Mef ha ottenuto in una successiva votazione l’elezione di Paolo Scaroni a presidente di Enel, con il 97,24% del capitale votante.
Gli interventi degli oppositori a Scaroni
Un solo intervento, durante l’assemblea dei soci che è stata aperta alle 14 di oggi, 10 maggio, all’Auditorium di Roma, è stato ruvido nei confronti del candidato alla presidenza designato dal governo. Si tratta della posizione di Fondazione Finanza Etica. Il suo rappresentante, Mauro Meggiolaro, rivolgendosi agli azionisti, ha dichiarato: «Fino al 2014 ci siamo scontrati con Enel. Poi la società ha intrapreso un percorso di decarbonizzazione credibile e il nostro approccio è passato dallo scontro al dialogo. Esprimiamo preoccupazione per il cambiamento della governance. La nomina di un campione del petrolio e del gas come Scaroni non aiuta a fare previsioni ottimistiche». Più accomodante l’intervento di Covalis. Per conto del fondo, è intervenuto Fabrizio Arossa: «Covalis ha presentato una lista di amministratori indipendenti, non “contro”, ma “per”, per incoraggiare un dibattito aperto e trasparente a tutti gli azionisti Enel, per quella che Covalis conviene siano le condizioni ideali per far fiorire ulteriormente il dna internazionale dell’azienda». Nessun attacco a Scaroni, dunque. «Proponiamo un nuovo consiglio indipendente che guardi al futuro con un focus sull’accelerazione energetica ispirata agli standard internazionali. Per questo motivo, oltre a tre candidati di nazionalità italiana indicati, ne sono stati indicati uno di nazionalità statunitense e due di nazionalità spagnola. Covalis ribadisce comunque la fiducia nel sistema e nelle istituzioni italiane». Nessuno candidato della lista Covalis, come ha rivelato poi l’esito del voto, è stato eletto.
Il commento del ministro
«Non è la stagione dei gufi. Raggiunto un ottimo risultato, migliore rispetto a tre anni fa, non semplice e scontato, che premia la correttezza e non la scorrettezza. Auguro buon lavoro ai nuovi vertici e a tutti i consiglieri», è stato il commento del titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti.
Leggi anche:
- Enel conto alla rovescia per l’assemblea dei soci: la guerra al Mef dei fondi esteri per bloccare la nomina di Scaroni alla presidenza
- Enel, il fondo sovrano norvegese si oppone alla nomina di Paolo Scaroni alla presidenza: cosa succede ora
- Il benvenuto dell’Antitrust ai nuovi vertici di Enel: avviata l’istruttoria per abuso di posizione dominante nel settore della mobilità elettrica