Omicidi Torremaggiore, la furia di Taulant Malaj sui corpi della figlia e del barista. L’autopsia: «Quasi 30 coltellate tutte sul torace»
23 coltellate a Massimo De Santis, sei alla 16enne Jessica Malaj. Tutti al torace. È questo l’esito dell’autopsia compiuta oggi sui corpi del barista 51enne e della ragazza uccisi lo scorso 7 maggio a Torremaggiore, in provincia di Foggia. Ad aver confessato il duplice omicidio è Taulant Malaj, panettiere di 45 anni, che avrebbe prima ucciso l’uomo – convinto che avesse una relazione con sua moglie – e poi la figlia Jessica, che tentava di difendere la madre. Anche la donna – Tefta, 39 anni – è rimasta ferita nel corso dell’aggressione ed è stata ricoverata al policlinico di Foggia. Nei prossimi giorni, sarà sentita dagli inquirenti.
I risultati dell’autopsia sui corpi delle vittime confermano l’efferatezza del duplice omicidio. Un aspetto già sottolineato nei giorni scorsi dagli inquirenti: «Le brutali modalità di realizzazione dei fatti mostrano nell’indagato una assoluta insensibilità verso la vita umana ed una comune propensione al delitto come mezzo di affermazione delle proprie convinzioni e del proprio ruolo all’intero della famiglia». Nell’ordinanza di convalida del fermo, il gip del tribunale di Foggia, Roberta di Maria, aggiunge che «tutto questo avveniva sotto gli occhi del figlio più piccolo della coppia». Secondo le ricostruzioni dei pm, infatti, il piccolo Leonardo era in casa durante la furia omicida del padre. Ed è soltanto dopo che Malaj ha ucciso la figlia e il presunto amante della moglie che si è «reso conto di cosa aveva fatto e lo ha preso in braccio».
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