Usa-Messico, migliaia di migranti al confine per il cambio delle regole. L’avviso della Casa Bianca: «La frontiera non è aperta, vi respingeremo»
Alle 23.59 di questa sera, 11 maggio (ora locale), arriva a scadenza il cosiddetto “Title 42”, la normativa varata nel 2020, in piena pandemia, dall’allora Amministrazione Trump per arginare con le maniere forti l’afflusso illegale di migranti negli Usa dal confine meridionale col Messico. La policy, che consentiva agli agenti di frontiera di espellere coloro attraversassero illegalmente il confine prima che potessero presentare domanda d’asilo, per ragioni sanitarie, è stata poi confermata e perfino rafforzata dalla Casa Bianca anche sotto la guida di Joe Biden. Ma ora sta per giungere al termine. E a poche ore dalla sua decadenza, migliaia di migranti tornano a premere lungo tutto il confine meridionale degli Usa, che per oltre 3.000 km separa il Paese dal Messico. Gli agenti di confine, i soldati e i funzionari locali, riporta il New York Times, faticano a mantenere l’ordine a molti punti di frontiera. E il pericolo di una situazione fuori controllo, con possibili scontri, preoccupa in maniera crescente la Casa Bianca a guida democratica, che di fronte alla dura opposizione repubblicana non vuole correre il rischio di passare per troppo timida sul dossier migranti.
«I nostri confini non sono aperti» dalla mezzanotte di domani, ha avvertito in un briefing con la stampa il ministro per la Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, mettendo in guardia i nuovi potenziali migranti da conseguenze perfino più dure per chi entrerà illegalmente: dal procedimento penale sino all’espulsione con il divieto di rientro negli Usa per almeno 5 anni. «Se qualcuno arriva al confine meridionale dopo la mezzanotte sarà presunta non eleggibile per l’asilo e soggetta alle dure conseguenze», ha ringhiato il ministro di Biden, pur sostenendo che la Casa Bianca «si prepara a questo giorno da oltre due anni».
Sono decine di migliaia i migranti che già negli ultimi giorni hanno tentato di attraversare illegalmente il confine meridionale. La polizia di frontiera, ha riferito il capo del sindacato di settore, ne avrebbe fermati sino a 28mila, in uno sforzo da record e che ha riempito oltre le loro capacità le strutture di detenzione sul confine. Ma a dare manforte all’Amministrazione Usa sono anche le autorità messicane. Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha annunciato infatti di avere impartito istruzioni alla Guardia nazionale affinché sia rafforzato il presidio di frontiera con gli Stati Uniti. López Obrador ha precisato che il provvedimento non è stato preso tuttavia su pressione degli Usa, ma che si tratta di una decisione del governo del Messico volta e far sì che da domani «non ci sia caos, e ancor meno violenza, alla frontiera comune con gli Usa».