Bakhmut, il capo di Wagner smentisce il Cremlino: «L’esercito di Mosca è in fuga». Kiev in controffensiva: «Uccisi 200 soldati russi»
L’esercito russo sarebbe «in fuga» a Bakhmut secondo il capo dei mercenari del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che su Telegram smentisce il ministero della Difesa russo secondo cui le truppe di Mosca si stavano «raggruppando» per riprendere una linea più vantaggiosa: «Quello che ha detto Igor Konashenkov – portavoce del ministero della Difesa russa – si chiama fuga, non riorganizzarsi». Che l’avanzata ucraina sul fronte al momento più caldo del conflitto stia avendo successo lo ha confermato anche il portavoce del gruppo orientale dell’esercito di Kiev, Serhiy Cherevaty, in un programma televisivo: «Le truppe russe son state respinte a una distanza tra 250 metri a 1,5 km, pertanto possiamo dire che la nostra operazione difensiva continua ad avere successo e raggiunge uno dei suoi obiettivi principali: logorare le capacità di combattimento del nemico, dissanguarlo».
Solo nell’ultimo giorno, Cherevaty sostiene che l’esercito ucraino ha combattuto in 40 scontri a fuoco in cui sono stati uccisi 199 soldati russi, mentre 244 sono stati feriti e 15 catturati. Negli scontri sono stati distrutti anche cinque depositi di munizioni da campo dei russi vicino a Bakhmut. «Ci sono segno di esaurimento degli occupanti russi sul campo di battaglia – ha aggiunto il portavoce dell’esercito ucraino – come confermano le dichiarazioni isteriche quasi quotidiane del criminale Prigozhin». Perdite pesanti tra le fila russe sono state confermate anche dal ministero della Difesa di Kiev attraverso il viceministro Anna Malyar, secondo la quale le truppe ucraine hanno avanzato di altri due chilometri.
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