Amministrative, in Toscana il centrosinistra prova a riprendersi tre ex roccaforti, la scommessa di Meloni su Ancona
Sfida sottotono (forse anche perché il voto amministrativo è sempre più frastagliato) fatto sta che alle elezioni comunali di domenica e lunedì prossimi, 14 e 15 maggio, si sono appassionati in pochi, sebbene ad essere convocati siano circa 1 comune su 10, ovvero 790 (Sicilia e Sardegna votano la settimana successiva), e 13 capoluoghi di provincia. Se si guarda all’insieme dei campanili al voto, o anche se si prendono solo i capoluoghi e si guarda al risultato delle elezioni politiche 2022, non ci sarebbe partita: complessivamente il centrodestra ha preso il 41,8%, il centrosinistra 29,8%, il Movimento cinque stelle il 12,7%, Azione-Italia Viva 9,7%, nei capoluoghi. E la forbice è ancora più larga considerando l’insieme dei comuni al voto (alle politiche il centrodestra ha preso complessivamente il 45,9%). Eppure qualche sfida da guardare con maggiore attenzione ci sarà, specie tra il Nord e il Centro.
Ancona e Brescia, la destra ci prova
Per la destra, oltre a confermare i comuni uscenti, sarebbe un bel colpo sovvertire il risultato precedente in due capoluoghi importanti. Una è Brescia (città protagonista di uno scontro proprio in questi giorni per la mancata costituzione di parte civile del Governo al processo per la strage). Laura Castelletti del Pd è molto popolare, ma il fatto che il Movimento cinque stelle corra da solo potrebbe danneggiare i Dem e favorire il leghista Fabio Rolfi. La sfida più simbolica, però, e anche quella su cui Giorgia Meloni ha più puntato partecipando personalmente ad alcuni eventi elettorali è Ancona, storica città di sinistra dove però la candidata sindaca Ida Simonella è tallonata da quello di centrodestra, Daniele Silvetti e non aiutano le divisioni: i Cinque stelle e pure i Verdi hanno una loro lista. Corsa all’ultimo voto, con un probabile ballottaggio, anche a Vicenza. Qui, come capita raramente, a sostenere il candidato del centrosinistra Giacomo Possamai c’è anche il Terzo polo ma non i Cinque stelle. Il sindaco uscente è di destra ma se non passa al primo turno potrebbe avere qualche difficoltà visto che alcune liste civiche sono state presentate da esponenti della scorsa giunta (e quindi potrebbero non confluire su Francesco Ruocco).
Pisa, Massa e Siena
Per la sinistra, risultati simbolici sebbene in comuni non molto grandi potrebbero riguardare, oltre a Vicenza, tre città toscane storicamente simboliche: Pisa, Massa e Siena, tutte e tre passate a destra alla scorsa tornata amministrativa. A Massa la situazione è complessivamente molto frastagliata: divisa la destra, con un candidato per Fratelli d’Italia e Forza Italia e uno per la Lega, e divisa la sinistra, tra Pd, M5s e persino Italia Viva e Azione ognuno con il suo aspirante sindaco. Si vedrà. A Pisa, Pd ed M5s sono uniti ma Azione e Italia Viva hanno un altro candidato, potrebbe essere una sfida all’ultimo voto. Infine Siena, con le sue ben 23 liste di candidati alla carica di consigliere e coalizioni molto divise a destra come a sinistra, dove pesano molto anche i candidati civici. Anche in questo caso probabilmente i giochi si faranno al ballottaggio.
Leggi anche:
- Il tatuaggio nazista della candidata in provincia di Varese, spunta la foto sui social
- FdI, i post neonazisti del candidato al Comune di Lavello: «Hilter contribuì alla derattizzazione, gli immigrati li spedirei ai forni»
- I deliri del No vax che ha aggredito Conte per la sua candidatura alle comunali: «Dall’ex premier un golpe bianco con lockdown»