No fly zone, cecchini sui tetti e controlli satellitari: il piano per la visita di Zelensky a Roma
L’arrivo è previsto per stamattina alle 10 all’aeroporto di Ciampino. Ad accogliere il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ci sarà il ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’incontro con la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella seguirà il ricevimento in Vaticano. Dove naturalmente, nel pomeriggio, ci sarà Papa Francesco. Per tutta la giornata Roma sarà blindata. I percorsi del presidente si decideranno sul momento. Mentre le strade attorno all’hotel Parco dei Principi e quelle delle ambasciate fra villa Borghese e Parioli saranno deserte e blindate. E ancora: no fly zone in tutta l’area, mille uomini delle forze dell’ordine in campo e controlli satellitari saranno messi in campo per garantire la sicurezza del presidente.
Una città blindata
In campo anche l’intelligence. Mentre staffette armate seguiranno gli spostamenti di Zelensky. Che saranno scelti sul momento proprio per evitare problemi. Si prevedono anche bonifiche anti-esplosivi, monitoraggi aerei e la presenza di tiratori scelti nelle zone in cui il presidente si fermerà. Da una località segreta Zelensky parteciperà anche alla registrazione di una puntata di Porta a Porta. Mentre non è escluso che all’arrivo a Ciampino ma anche a Fiumicino si metta in atto un blocco di decolli e atterraggi fino alla fine della presenza di Zelensky in aeroporto. Mentre è previsto anche un incontro con gli sfollati ucraini in piazza Barberini alle 11. Il piano di sicurezza dell’Italia prevede il controllo dell’ambasciata ucraina e quello del fiume Tevere. In campo i reparti speciali di polizia e carabinieri. Uopi, Sos e Api saranno affiancati a Nocs e Gis. A stretto contatto con i servizi segreti.
L’incontro con Francesco
Zelensky andrà da papa Francesco, nel pieno di quella “missione di pace” avviata dal Vaticano ma dai contorni ancora del tutto riservati. La stessa Santa Sede continua a parlare di un incontro “possibile”. Anche perché basterebbe una parola di troppo o un segnale frainteso per ostacolare qualunque tentativo di aprire un canale di dialogo tra Kiev e Mosca. Citando fonti vaticane, l’agenzia russa Tass ha puntualizzato che l’eventuale incontro tra Zelensky e il Papa «non è direttamente legato» alla missione annunciata dal Pontefice sul volo di ritorno dall’Ungheria nei giorni scorsi. «È un’iniziativa speciale e per adesso rimane non pubblica», ha ribadito la fonte vaticana all’agenzia di Mosca. Sottolineando che Zelensky ha fatto richiesta di essere ricevuto da Francesco «solo alcuni giorni fa» e che il Papa è solito incontrare abitualmente capi di Stato che ne facciano richiesta in occasione delle loro visite nella capitale italiana.
La pace in Ucraina e le armi dell’Italia
Ci sarà monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, che è stato in missione in Ucraina un anno fa. Il tema delle forniture sarà invece sul tavolo dell’incontro tra il leader ucraino e Meloni. Il secondo in meno di tre mesi dopo la visita a Kiev della presidente del Consiglio alla vigilia del primo anniversario dell’attacco russo. Nell’attesa dell’invio del sistema di difesa aerea Samp-T – per il quale l’Italia ha addestrato un gruppo di militari ucraini -, è possibile che Zelensky reiteri da Roma la richiesta ai partner occidentali per gli aerei da caccia. Dopo un faccia a faccia di circa mezz’ora con Meloni, l’incontro sarà poi allargato alle due delegazioni. Non ci sarà l’altro vicepremier, Matteo Salvini: «Non sono né premier, né ministro degli Esteri», ha precisato lo stesso leader leghista.
Poi la Germania
In teoria poi Zelensky potrebbe andare in Germania. Anche Berlino ha infatti rafforzato le proprie misure di sicurezza, senza tuttavia confermare ufficialmente l’imminente visita del presidente ucraino che, stando a indiscrezioni di stampa, domenica mattina sarà ricevuto dal cancelliere Olaf Scholz e dal presidente Frank-Walter Steinmeier. Per poi recarsi ad Aquisgrana per ricevere il Premio Carlo Magno conferito quest’anno al popolo ucraino e al suo presidente.
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