Gli sfoghi privati di Zelensky nei documenti degli 007 Usa, il piano B per pressare Putin: gli attacchi in Russia e il sabotaggio contro Orban
Su come e quando partirà la controffensiva ucraina Volodymyr Zelensky ha volutamente risposto con vaghezza durante l’intervista a Porta a porta alla fine della sua visita in Italia ieri 13 maggio. Il presidente ucraino ha parlato di tempi brevi, assicurando che i rifornimenti militari incassati dagli alleati occidentali saranno usati in tempi brevi e gli effetti saranno visibili, anche per Mosca. E se da un lato Zelensky ha ribadito la totale estraneità di Kiev al presunto attacco con i droni sul Cremlino, i suoi piani non escluderebbero un’escalation del conflitto lungo una direzione più audace, secondo quanto rivela il Washington Post che cita nuovi passaggi dei documenti militari Usa ritrovati settimane fa nelle chat su Discord. Secondo il quotidiano statunitense, Zelensky non escluderebbe di portare il conflitto oltre i confini ucraini, colpendo il territorio russo, fino a ipotizzare «l’occupazione di villaggi in Russia per avere più leva su Mosca, bombardare un oleodotto che trasferisce il petrolio russo all’Ungheria – tra i paesi Ue considerato più vicino al Cremlino ma anche membro della Nato – e usare missili a lungo raggio per colpire la Russia nei suoi confini».
I piani di attacco in Russia e contro l’Ungheria
Nei documenti del Pentagono considerati autentici da alti dirigenti militari statunitensi, secondo il Washington post emerge che Zelensky in una riunione dello scorso gennaio ha suggerito di mettere a segno attacchi in Russia. In un altro vertice a fine febbraio con il generale Valery Zalnzhny, l’ufficiale più alto in grado delle forze ucraine, Zelensky si è detto «preoccupato perché l’Ucraina non ha missili a lungo raggio in grado di raggiungere gli schieramenti di truppe russe in Russia né altro con cui attaccarli». Per questo, il presidente ucraino avrebbe suggerito di «attaccare luoghi non specificati a Rostov», regione russa poco distante dal confine ucraino, sfruttando i droni. L’ipotesi di colpire invece l’oleodotto tra Russia e Ungheria è emerso in un incontro a metà febbraio con il vice ministro Yuliya Svrydenko. In quell’occasione Zelensky ha indicato di «far saltare in aria» l’oleodotto Druzhba, con l’obiettivo di «distruggere l’industria di Viktor Orban, che si basa pesantemente sul petrolio russo».
Gli 007 Usa: «Da Zelensky sfoghi di rabbia»
I funzionari dell’intelligence Usa spiegano nei dettagli delle conversazioni intercettate che Zelensky in quelle riunioni stava «esperimento rabbia nei confronti dell’Ungheria e quindi potrebbe fare minacce iperboliche e prive di significato». Chiarimenti però non compaiono, spiega il Washington Post, laddove il presidente ucraino suggerisce «azioni militari audaci». Proprio al quotidiano Usa, Zelensky aveva smentito di avere intenzione di occupare parti della Russia, bollando quella fuga di notizie dell’intelligence statunitense come «fantasie», pur difendendo il suo diritto di usare tattiche non convenzionali nella difesa del suo paese.
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