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Il caso dello stalking con flatulenze a Dania Mondini, chiuse le indagini: le accuse per l’ex direttore del Tg1 e 5 giornalisti Rai

16 Maggio 2023 - 18:49 Redazione
dania mondini
dania mondini
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la giornalista del Tg1 sarebbe stata costretta a lavorare con un collega notoriamente problematico con l'obiettivo di sostituirla

Per i magistrati della procura generale di Roma Marcello Monteleone e Francesco Piantoni, la giornalista del Tg1 Dania Mondini è stata per quattro anni messa ai margini del sistema informativo della Rai e vittima di stalking da parte di sei sei dirigenti di viale Mazzini. Sono le conclusioni degli inquirenti con la chiusura delle indagini sul caso denunciato dalla giornalista, secondo la quale i suoi superiori l’avrebbero costretta a lavorare in una stanza con un collega che notoriamente aveva problemi intestinali. Sottoposta a continue flatulenze, riporta Repubblica, secondo l’accusa quel gesto dei dirigenti Rai voleva essere una punizione per Mondini. Per gli inquirenti, la giornalista Rai avrebbe subito 23 episodi di persecuzione fra il 2018 e il 2021.

Gli indagati

Sotto accusa sono finiti l’ex direttore del Tg1 Andrea Montanari, il vice Filippo Gaudenzi, la collega Costanza Crescimbeni, il caporedattore Piero Damosso, il vice Marco Betello e l’ex direttore Giuseppe Carboni. Secondo la procura, i dirigenti Rai «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso» avrebbero voluto penalizzare Mondini, danneggiata sotto il profilo proseggionale e psicofisico.

Il movente

Le indagini hanno fatto emergere quindi il presunto movente dietro la decisione di relegare Mondini con quel collega problematico. Secondo gli inquirenti, Montanari voleva sostituirla con un altro collega, quindi Mondini è stata messa a lavorare in quella stanza con il collega affetto da «insopprimibili anomalie intestinali». Il collega, secondo la ricostruzione dei magistrati, sarebbe stato anche sospettato di aver costruito dossier contro altri dipendenti Rai e fosse anche in contatto con «presunti ambienti della criminalità organizzata».

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