Francia, aggredito in cioccolateria il nipote di Brigitte Macron: calci e pugni dopo la manifestazione. L’ira della première dame: «Stupidi e vigliacchi»
Ha tutte le sembianze di un’aggressione a sfondo politico quella avvenuta ieri sera ad Amiens, circa 150 km a nord di Parigi. Attorno alle 22 di lunedì, Jean-Baptiste Trogneux, 30 anni e tra i responsabili della nota cioccolateria omonima, è stato malmenato da una decina di persone. Note particolari: il giovane è pronipote della première dame di Francia, Brigitte Macron, e il blitz è avvenuto subito dopo che era finita la nuova apparizione in prima serata del presidente francese, per difendere ancora una volta – tra le altre cose – la contestata riforma delle pensioni. A raccontare nei dettagli quanto accaduto poco dopo che il giovane aveva chiuso lo storico negozio di cioccolato di proprietà della famiglia è stato il padre del ragazzo e fratello di Brigitte. «Erano le 22 quando una decina di persone si sono dirette verso il nostro negozio di cioccolato. Jean-Baptiste ha sentito rumori e grida ed è sceso in negozio, quando gli sono piombati addosso», ha raccontato al Courrier Picard Jean-Alexandre Trogneux, spiegando che il figlio «è stato preso a pugni e a calci: si è raggomitolato per proteggersi, ma è stato ferito alla testa, al viso, al ginocchio e a un dito». Il giovane Trogneux, uscito dall’ospedale con otto giorni di prognosi, ha subito sporto denuncia, e secondo le prime informazioni otto dei dieci aggressori sarebbero già stati identificati tramite le telecamere di sorveglianza.
Non si è fatta attendere la reazione all’agguato “famigliare” della première dame. In una dichiarazione all’Afp, Brigitte Macron ha denunciato «la vigliaccheria, la stupidità e la violenza» degli aggressori, aggiungendo di essere «totalmente solidale con la mia famiglia e constantemente in comunicazione, da ieri sera alle 23, con Jean-Baptiste, mio nipote vittima dell’aggressione, e Jean-Alexandre, suo padre». «A più riprese – ha chiosato – ho denunciato questa violenza che può soltanto condurci al peggio». La spedizione punitiva pare in effetti del tutto collegata ai moti di rabbia che ormai da mesi accendono le strade delle città francesi contro Emmanuel Macron e in particolare la sua contestata riforma delle pensioni. A quanto emerge, infatti, il gruppo di aggressori, fra i quali anche due donne, si è staccato dalla manifestazione di protesta contro la riforma delle pensioni che era stata improvvisata alla fine del discorso televisivo del capo dell’Eliseo.
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