Mattarella: «Omofobia, bifobia e transfobia sono ancora oggi un’insopportabile piaga sociale: no ad abusi e violenze contro la comunità Lgbtqia+»
«Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona». Sono le parole affidate a un comunicato ufficiale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella Giornata Internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Il Capo dello Stato ha ricordato che «dal 2007, quando venne istituita dal Parlamento Europeo la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, la sensibilità della coscienza collettiva verso questi temi si è accentuata». il presidente Mattarella ha poi esortato a «condannare in modo unanime» tutte le azioni di discriminazione e violenza, verbale e fisica, contro la comunità Lgbtqia+: «L’azione di contrasto ai numerosi episodi di violenza che la cronaca continua a registrare non può cessare. Contro le manifestazioni di intolleranza, dettate dal misconoscimento del valore di ogni persona, deve venire una risposta di condanna unanime». Il compito è affidato alle istituzioni che, come sottolinea il Capo dello Stato, devono «elaborare efficaci strategie di prevenzione che educhino al rispetto della diversità e dell’altro, all’inclusione». E il presidente Mattarella, concludendo, ricorda: «Gli abusi, le violenze, l’intolleranza, calpestano la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la nostra Costituzione che proprio nell’articolo 3 riconosce pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, di tutti i cittadini, garantendo il pieno sviluppo della persona umana».
Leggi anche:
- Discriminazioni e aggressioni Lgbt+, per oltre il 40% essere gay o bisex è stato uno svantaggio sul posto di lavoro – Il report
- Papa Francesco e le persone non binarie, la risposta a Clelia virale su TikTok: «I preti che vi odiano? Sono infiltrati…» – Il video
- Il figlio del “mentore” di Erdogan: «Chiuderemo tutte le associazioni Lgbtq per proteggere i giovani dall’omosessualità»