Roma, l’influencer a processo per minacce: «Voleva entrare in Eni o nei servizi segreti»
L’imprenditore del lusso, influencer con centinaia di migliaia di follower su Instagram G.B. è finito a processo. I reati sono tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violenza privata e minacce. La storia raccontata oggi da Il Messaggero comincia tra il 2014 e il 2016. All’epoca B., che di mestiere faceva l’organizzatore di eventi, pagava Vincenzo Caprioli, ex consulente politico 67enne, 50 mila euro per “piazzarlo” in Eni, entrare nei servizi segreti o diventare un riferimento in politica. Oppure per essere reclutato dalla gendarmeria vaticana. «B. mi pagava le cene e i viaggi. Una volta, mi aveva pure prestato la sua auto, una Bmw 640 cabrio, perché la mia era dal meccanico. In quell’occasione, sfortuna ha voluto che mi venisse rubata», ha spiegato in aula Caprioli. «In due anni mi ha sempre rimborsato, per un totale di 9mila euro». Caprioli era anche stato in grado di rimediargli alcuni colloqui di lavoro, a cui B., però, non si era mai presentato. Da marzo 2017 a maggio 2018 B. ha cominciato a minacciare Caprioli. Voleva indietro i 9 mila euro, voleva avere 50 mila euro cash, oppure un Rolex oltre a una nuova Bmw 640. Alla fine Caprioli ha denunciato. E adesso B. è a processo.
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