Maltempo Emilia-Romagna, ancora allagamenti e strade chiuse nella notte: «In quattro giorni è caduta la pioggia di un anno»
In Emilia-Romagna altre zone si sono allagate nella notte. Decine le strade chiuse o danneggiate dalle frane. Mentre il centro storico di Lugo nel Ravennate risulta allagato. Gli allagamenti sono dovuti al sovraccarico della rete del Canale emiliano romagnolo dopo una rottura nella zona tra Reda e Fossolo. L’acqua ha invaso le zone di Russi, Godo, Villanova di Ravenna e San Pancrazio. Durante la notte il comune di Ravenna è intervenuto sul posto, con il supporto della polizia locale. I cittadini di Villanova di Ravenna sono stati informati del fenomeno in corso e invitati a recarsi ai piani alti. Il comune ha offerto a chi ne fosse impossibilitato il primo piano della sede del centro civico, aperta straordinariamente, o la sistemazione al Cinemacity.
La situazione a Bologna
«Già dalla giornata di oggi verranno valutate ulteriori azioni precauzionali. Il Comune e il Consorzio di Bonifica della Romagna stanno tenendo sotto osservazione la situazione». Ma «devono da subito ritenersi preallertate e a rischio allagamento tutte le realtà che insistono nel territorio che va dallo scolo Giannello allo scolo Drittolo; non nell’immediato, ma vanno comunque attenzionate principalmente quelle a ovest della statale limitrofa al canale Cupa/Magni e anche la zona di Fornace Zarattini». A Bologna intanto la viabilità è compromessa in gran parte del territorio metropolitano. «Si invita la popolazione a non effettuare spostamenti se non per reali necessità anche per agevolare il transito dei mezzi di emergenza e soccorso», scrive la Città metropolitana.
I miliardi di danni
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha spiegato che il 2-3 maggio in 36 ore cadde l’acqua di 4 mesi, ieri e l’altro ieri in 36 quella di sei mesi. «In quattro giorni è caduta l’acqua di un anno e ci sono ancora alcuni allagamenti perché l’acqua è caduta su un terreno che non riesce ad assorbire nulla. L’Italia è un paese che nel dopoguerra ha investito molto poco sulla prevenzione, quindi bisogna recuperare un ritardo storico. Il surriscaldamento del globo comporta che questi fenomeni accadano ormai quasi ogni settimana: dobbiamo inquinare meno per evitare il riscaldamento del globo e avere un piano di lotta al dissesto idrogeologico». Bonaccini ha detto che i danni ammontano a «qualche miliardo».
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