Tefta vuole lasciare Torremaggiore: «Sui social accusata di aver provocato il marito-killer»
«Ho rivolto un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché speriamo nel suo intervento sulla richiesta di cittadinanza italiana che Tefta ha avanzato già qualche mese fa». A parlare è il legale di Tefta Malaj, la donna che il 7 maggio scorso è stata aggredita a Torremaggiore dal marito Taulant, indagato – e reo confesso – del duplice omicidio della figlia 16enne Gessica e del vicino di casa Massimo De Santis. La donna vive in Italia da oltre 18 anni e qui sono nati i suoi due figli, Gessica e il fratellino di 5 anni. «Tefta è perfettamente integrata e sente di essere italiana nel profondo dell’anima», ha sottolineato il suo avvocato. La donna è stata dimessa nella giornata di giovedì 18 maggio dal policlinico Riuniti di Foggia, e attraverso il suo legale ha fatto sapere che non vorrebbe tornare a vivere a Torremaggiore. Lì, dove ha perso una figlia e la sua vita è andata in frantumi, ora si sente a disagio, «perseguitata da tutti quegli haters che la stanno attaccando pesantemente sui social», ha detto l’avvocato Michele Sodrio. Tefta sui social avrebbe ricevuto messaggi d’odio e insulti, da chi la ritiene responsabile di quanto accaduto alla sua famiglia, «come se la colpa fosse sua per quello che ha commesso Taulant». «Stiamo facendo tutto il possibile per trovare a Tefta una nuova abitazione lontana da Torremaggiore», ha detto ancora Sodrio, «non vuole assolutamente tornare a vivere lì. Gli unici che stanno dando una mano a Tefta in questo momento – ha aggiunto – sono gli assistenti sociali minorili, intervenuti su disposizione del tribunale per i minorenni di Bari, a tutela del piccolo Leonardo di 5 anni».
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