Fuga da Azione, in sette a Roma scaricano Calenda: «Aderiamo convintamente a Italia Viva»
Se per qualche settimana il Partito democratico ha temuto che i transfughi in direzione Terzo polo sarebbero potuti arrivare dalle proprie file, tra quegli esponenti delusi dalla vittoria di Elly Schlein alle primarie, la maggior parte dei cambi di casacca sta avvenendo all’interno del Terzo polo stesso. A patire una serie di addii che non accenna a fermarsi è il partito di Carlo Calenda. Diversi esponenti di Azione hanno deciso di affidarsi alla guida di Matteo Renzi, iscrivendosi a Italia Viva. L’ultima sfiducia a Calenda arriva dal blocco della segreteria romana di Azione: sono sette i dirigenti che hanno annunciato, congiuntamente, il passaggio. «Come componenti della ex segreteria di Azione Roma abbiamo deciso di lasciare Azione per aderire convintamente al progetto di costruzione del Terzo polo con Italia Viva». La nota porta le firme di Noemi Scopelliti, già segretaria di Azione Roma e delegata all’assemblea nazionale, Diego De Renzis, già vicesegretario e responsabile organizzazione di Azione Roma, Gianluca Fioravanti, consigliere Municipio XI e responsabile Formazione Azione Roma, Rosanna Stanco, coordinatrice della Giunta ombra e dei tavoli tematici Azione Roma, Luca Giacobbe, vicesegretario e responsabile Affari Legali Azione Roma, Enrico Pagano, già responsabile comunicazione Azione Roma e Luca Olivetti, già responsabile tesseramento Azione Roma.
Nel comunicato affidato alle agenzie di stampa, i sette hanno messo in guardia il loro ex leader dal parlare di «scippo» ordito da Renzi: «Sia chiaro, non si tratta di “scippo” ma della nostra volontaria richiesta di adesione a un partito, Italia Viva, che sta assumendo sempre di più il ruolo di primario interlocutore con tutti quei soggetti politici e movimenti che si riconoscono nella famiglia europea dei riformisti, democratici e liberali e che auspichiamo si uniranno alle prossime elezioni europee sotto le insegne di Renew Europe». Hanno imputato a Calenda le colpe «della decisione improvvisa di interrompere il processo di costruzione del polo riformista con Italia Viva, seguita dalle continue dichiarazioni che ribadiscono una chiara e unilaterale intenzione di non voler presentare liste associate alle prossime elezioni europee». I sette hanno concluso sottolineando che la scelta di Calenda «rappresenta l’ultimo atto politico incomprensibile per noi e per una consistente parte della comunità di Azione e dei nostri elettori che stanno assistendo attoniti, ormai da tempo, al disfacimento della linea politica del partito. Aderendo a Italia Viva, riprendiamo il cammino verso il Terzo polo ritrovandoci con tutti coloro che, con coraggio, hanno rinunciato a comodi ruoli per intraprendere una nuova avventura, con il consueto spirito di servizio che ha contraddistinto il nostro percorso politico».
La riunione dei parlamentari di Italia Viva e il «benvenuto agli amici ex Azione»
Il passaggio è stato annunciato mentre si svolgeva la riunione dei parlamentari di Italia Viva, alla quale ha partecipato lo stesso Renzi. Nel consesso, è stata confermata la data del 10 giugno per celebrare l’assemblea nazionale del partito, a Napoli. Secondo quanto dichiarato dal senatore toscano durante la riunione, nessuno in Italia Viva avrebbe intenzione di rompere i gruppi parlamentari che li vedono uniti, alla Camera e al Senato, con gli esponenti di Azione. «Il tempo ci sta dando ragione e chi viene da noi viene perché crede nel progetto riformista», avrebbe aggiunto Renzi durante l’incontro. In modo unanime, hanno fatto sapere fonti di Italia Viva, durante l’incontro è stata espressa inoltre la volontà di vedere interrotti gli attacchi personali a Renzi e di lavorare per un progetto unitario alle Europee. Intanto, i coordinatori di Italia Viva nel Lazio, Marietta Tidei e Luciano Nobili, hanno dato il benvenuto «agli amici che hanno guidato Azione a Roma». I due hanno espresso soddisfazione «innanzitutto perché abbiamo lavorato a lungo insieme dalle elezioni comunali alle politiche e ne conosciamo qualità e valore e poi perché è molto significativo che nel momento in cui Azione ha scelto di interrompere bruscamente e unilateralmente il cammino comune, abbiano scelto di unirsi a noi per continuare a lavorare al progetto unitario dentro Italia Viva, che ci crede e continua a impegnarsi perché sia il più possibile aperto e inclusivo».
La smentita di Azione al comunicato: «Quelli non sono dirigenti»
«Il comunicato dei “componenti della segreteria di Roma” è una falsità. I firmatari non sono membri di alcun organo direttivo. Sono le persone di riferimento dell’ex segretaria di Roma. Noemi Scopellitti è decaduta a novembre per le dimissioni della maggioranza del direttivo». La precisazione è arrivata a stretto giro da fonti interne ad Azione. Le quali hanno cercato di sminuire la portata del passaggio dal loro partito a Italia Viva: «Tra le ragioni, oltre a quelle politiche, proprio la creazione di una “segreteria” che non era né prevista ne consentita dalle regole. Insomma non sono dirigenti. Erano membri di una segreteria posticcia e sono stati sfiduciati a prescindere da Italia Viva e dal Terzo polo. Sappiamo che Italia Viva non ha dimestichezza con gli organi congressuali non avendo mai tenuto un congresso dalla sua fondazione, ma in ottica di gentile collaborazione siamo sempre pronti a offrire consulenza in materia». Alla smentita del comunicato tramite fonti anonime, si è aggiunta la voce esplicita di Francesco Carpano: «Sono io il commissario di Azione a Roma». Il consigliere comunale ha scritto: «Nessuna segreteria di Roma in Azione è passata a Italia Viva perché Azione a Roma è retta da un commissariamento di cui sono io il responsabile. È una fake news. Le presunte notizie di passaggi di dirigenti di Roma in Azione ad Italia Viva sono quindi del tutto prive di fondamento».
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