Cesena, i cittadini spalano il fango dalle strade dopo il nubifragio al coro di «Romagna mia» – Il video
Sporchi di fango e muniti di pale. Ma senza perdere la speranza. Così i cittadini di San Rocco, in provincia di Cesena, si riversano nelle strade per dare una mano come possono nelle operazioni di pulizia. Mentre il sole fa capolino e l’acqua inizia a ritirarsi lentamente, i cittadini si tirano su le maniche per iniziare i primi interventi, senza rinunciare a regalarsi un momento liberatorio insieme intonando “Romagna mia“. I protagonisti sono proprio i residenti della località vicina al fiume Savio, che due giorni fa è esondato in centro a Cesena, dopo che il Comune aveva dato l’allerta di allontanarsi dagli argini e abbandonare i piani terra e gli scantinati. Un approccio quello dei cittadini che rispecchia l’appello del sindaco della città, Enzo Lattuca, di resistere aiutandosi e mantenendo la lucidità. I segni dei danni provocati dall’acqua, intanto, restano profondi. Tra fango nelle strade, danni incalcolabili e vite umane perse, i cittadini dell’Emilia Romagna cercano di guardare avanti il giorno dopo la grande paura. E, muniti di badili, in molti si danno appuntamento sulle nuove chat create ad hoc per spalare il fango.
La situazione in Emilia
Il bilancio delle vittime al momento si attesta a 13 persone, ma si teme possa crescere, considerati i dispersi. Molte aree faticano ad essere soccorse perché l’acqua è ancora troppo alta e non c’è energia elettrica. Pertanto, anche le comunicazioni sono saltate. Nel frattempo, il team dedicato dell’Enel è stato al lavoro tutto il giorno nel tentativo di riallacciare l’energia alle oltre 27mila utenze che in mattinata risultavano disalimentate, poi scese in serata a circa 18mila. I danni alle infrastrutture elettriche sono ingentissimi e non sarà un lavoro breve. I vigili del fuoco hanno fatto 1.550 interventi, ma ancora di più sono quelli in coda. Rimangono, inoltre, alcune aree dove si può arrivare solo con il gommone. Anche per domani è stata confermata l’allerta rossa in Emilia Romagna, dove oltre venti fiumi che sono esondati sono ancora in piena e si spera solo che non torni la pioggia a ingrossarli. Senza contare che gli argini hanno sofferto molto e il terreno è saturo. Si stima che in quattro giorni di alluvione sia caduta circa la pioggia che solitamente scende in un anno.
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