Matteo Renzi e i 50 giorni di Simone Inzaghi: «Volevano cacciarlo, ora lo osannano. Succede anche in politica»
Nel suo consueto editoriale sul Riformista oggi Matteo Renzi parla di Simone Inzaghi. Appena 50 giorni l’allenatore dell’Inter sembrava in uscita dopo la sconfitta con la Fiorentina in campionato. E il leader di Italia Viva dice che tre suoi amici volevano l’esonero: «Senti, mi sta anche bene aver perso con voi questa partita purché serva ad esonerare l’allenatore, Simone Inzaghi. È tutta colpa sua, la squadra non va». Ebbene, ragiona Renzi, appena 50 giorni dopo Inzaghi viene celebrato dalla sua tifoseria perché ha recuperato posizioni in campionato ed è arrivato in finale di Champions League eliminando il Milan nell’euroderby. «Inzaghi si starà godendo la sua rivincita: se la merita. E in bocca al lupo per la finale di Champion, Mister (su quella di Coppa Italia lascia pure fare alla Fiorentina). Ma anche la politica dovrebbe imparare da questa storia. Ci dividiamo infatti in due grandi gruppi. Quelli che sparano sentenze sulla base delle emozioni del momento, e che magari vogliono cacciare l’allenatore per una sconfitta, sono i populisti. Quelli che sanno aspettare, verificare i risultati, fare strategie di lungo periodo prendendosi le rivincite sono invece i riformisti, e fanno politica. In cinquanta giorni si passa dalla polvere all’altare nelle coppe europee. Figuratevi cosa potrà accadere nell’anno che ci separa dalle elezioni europee. Sarà una bella partita, credetemi».
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