Il centrodestra vuole cancellare l’Iva sulle operazioni di chirurgia estetica
Il centrodestra chiede al governo una norma per togliere l’Iva sulle operazioni di chirurgia estetica. E chiede certezza normativa agli operatori di un settore, medici e pazienti, alle prese da tempo con l’Agenzia dell’Entrate. La mozione vede come prima firmataria Annarita Patriarca di Forza Italia: «Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono rientrare nel novero delle prestazioni sanitarie non sottoposte a trattamento Iva. Il concetto di ‘salute’ è comprensivo di ogni stato di completo benessere fisico, psichico e sociale che non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità’. Applicare l’imposta, oggi richiedendone addirittura il versamento per il passato, «rappresenta una criticità per gli operatori di settore e per gli stessi pazienti, oltre che una condotta contraddittoria da parte dell’amministrazione finanziaria».
La mozione è stata firmata, tra gli altri, anche dalla leghista Simona Loizzo e dal deputato di Fratelli d’Italia Luciano Ciocchetti. Qualche tempo fa sul tema era intervenuta anche la Cassazione. Che ha stabilito che spetta al contribuente-medico dimostrare che esistano i presupposti che legittimino la richiesta di esenzione. Insomma, la mozione chiede al governo di porre fine a queste contestazioni e sanzioni, per il passato ma anche per il futuro. E soprattutto esentare tutti gli interventi estetici dall’Iva. Contro la richiesta Nicola Fratoianni di Avs: «Mentre si preparano a togliere il superbollo per chi possiede una Ferrari da 300mila euro la destra chiede al governo di togliere l’Iva sulla chirurgia estetica. Mi aspetterei un’attenzione maggiore su chi non si può più permettere le cure odontoiatriche, o chi non ce la fa più a pagare i farmaci o che aspetta mesi se non anni per poter essere visitato».
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