«Il governo Meloni rinuncia ai soldi del Pnrr per il dissesto idrogeologico»
Il governo Meloni rinuncia ai 9 miliardi del Pnrr per combattere il dissesto idrogeologico? Un retroscena di Repubblica oggi racconta che l’esecutivo ha intenzione di lasciare quei fondi all’Europa e non spenderli. Almeno non subito. Perché tra le priorità della revisione del Piano di Ripresa e Resilienza non c’è la tutela del territorio. Visto che secondo i suoi ministri il Recovery Plan non è la leva da utilizzare. Anche se tecnicamente, spiega il quotidiano, il travaso è possibile. E le risorse potrebbero aumentare usando i soldi dei progetti che non ingranano. Perché anche i progetti sulla salvaguardia del territorio legati ai soldi dell’Europa sono rimasti sulla carta.
Attualmente, sostiene Repubblica, dei 9 miliardi circa 6,5 hanno a che fare con progetti per la tutela del territorio. Sono invece fermi i 2,5 per la riduzione del rischio idrogeologico. Si tratta di soldi che interessano una popolazione di 1,5 milioni di italiani. Per le frane e per il recupero delle case che rischiano di crollare. I soldi ci sono. Ma anche Bruxelles ha certificato che l’Italia non riesce ad utilizzarli. Eppure sono progetti “in essere”. Ovvero esistono da tempo e però fanno fatica ad andare avanti. Dei 2,5 miliardi che il governo può impiegare, appena 800 milioni sono stati invece indirizzati a nuovi investimenti. Ma secondo l’esecutivo il problema sono le regioni. «È inutile cercare altro denaro se ancora qualcuno ha delle risorse nel cassetto», ha tuonato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci.
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