Emilia-Romagna, Meloni in visita nelle zone alluvionate: «Una tragedia, ma rinasceremo più forti»
Quella abbattutasi negli scorsi giorni sull’Emilia-Romagna «è stata una tragedia, ma può essere un’occasione per rinascere più forti»: lo dichiara la premier Giorgia Meloni, impegnata in queste ore a visitare i paesi del Forlivese e del Ravennate, tra i più colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi. Meloni ha affermato che nonostante sia «difficile fare stime», saranno «mobilitate molte risorse». E ha promesso, anche in vista del Cdm di martedì sull’emergenza: «Il governo c’è e ci sono anche gli altri livelli istituzionali. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo». Si è poi definita «commossa» di quanto ha potuto vedere oggi coi suoi occhi, ribadendo che questo «non è il momento delle passerelle». A fermarsi a parlare davanti alle telecamere dopo l’incontro in prefettura a Ravenna è stato infatti il solo presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Le priorità della Regione
A margine del colloquio con la premier, Bonaccini ha ribadito la necessità «lavorare insieme»: «Serve alla Regione, e l’Emilia-Romagna serve all’Italia». Ha ricordato inoltre che« c’è gente che ha perso tutto in casa e nella propria impresa: avremo bisogno di rimborsi al 100% come fu per il terremoto». «Poi serve la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto – ha aggiunto -. Oltre 600 strade, 300 frane attive. La collina e la montagna non andranno dimenticate, sono franati interi boschi e poi servono norme primarie e procedure speditive». «Vogliamo ringraziare tutti: protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine, polizie locali… Ci sono migliaia e migliaia di ragazzi arrivati da tutta Italia. Questo è un Paese molto migliore di quanto spesso viene raccontato», ha concluso Bonaccini.
Il rientro anticipato
Ieri la presidente del Consiglio aveva interrotto con un giorno d’anticipo la sua partecipazione al G7 di Hiroshima, in Giappone, proprio per visitare le zone colpite dalle esondazioni e incontrare le popolazioni coinvolte. «Ho bisogno di rendermi conto di persona della situazione e di preparare il Cdm di martedì»,, aveva spiegato Meloni in conferenza stampa. Alle viste c’è l’apposito decreto legge che sarà approvato dal governo dopodomani. Meloni è arrivata intorno all’ora di pranzo a Rimini in aereo, lo stesso usato per rientrare dal Giappone, da cui è rientrata facendo scalo in Kazakistan. E da lì si è spostata in macchina a Ravenna e nella frazione di Ghibullo, dove i cittadini stanno ancora spalando il fango. Selfie, strette di mano, abbracci, ma nessun giornalista o telecamera al seguito.
Il benvenuto di sindaci e climattivisti
E gli amministratori della zona plaudono alla scelta della premier. «Nessuno sa dove sia la premier Meloni oggi e questo credo che sia un fatto molto apprezzabile perché di tutto abbiamo bisogno, in questo momento, tranne che di passerelle con codazzi di centinaia di persone», commenta Michele De Pascale, sindaco di Ravenna. «Credo che la premier abbia voluto visitare alcune zone per farsi un’idea autonoma – ha aggiunto il primo cittadino -. Noi vorremmo incontrarla ma a un tavolo istituzionale per discutere cosa fare domani. Tutti i sindaci di questo territorio aspettano una sua convocazione a breve per discutere su cosa fare per il futuro». Non tutti però sono entusiasti della presenza di Giorgia Meloni. A Forlì, un gruppo di attivisti per il clima di Fridays for Future si è appostato fuori dalla prefettura – dove potrebbe arrivare la premier – con alcuni cartelli e striscioni. «Il governo si sta macchiando del sangue delle vittime, 14 vittime accertate di questo disastro – attacca l’attivista Agnese Casadei parlando con i giornalisti presenti -. In passato non hanno fatto altro che ignorare la comunità scientifica, quindi tutti i governi passati sono responsabili dei disastri che stanno avvenendo adesso».
Credits foto: ANSA | Maltempo in Emilia-Romagna, Meloni a Ghibullo (Ravenna)
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