Blitz alla Fontana di Trevi, Gualtieri contro gli attivisti: «Fermatevi: butteremo 300mila litri d’acqua per pulirla»

Il sindaco di Roma attacca l’ultimo blitz di Ultima generazione che definisce «l’ennesima aggressione al nostro patrimonio artistico»

«Non dovrebbero esserci danni permanenti» sulla Fontana di Trevi dopo l’ultima incursione degli attivisti di Ultima generazione, che hanno diffuso un liquido nero a base di carbone vegetale per il loro ultimo blitz nella Capitale. La conferma arriva dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che però non esclude operazioni costose per ripulire il monumento, come già avvenuto per la Barcaccia. In questo caso la vernice nera «si è depositata tutta attorno al materiale di impermeabilizzazione – ha spiegato Gualtieri – e non sul marmo, quindi dovrebbe essere possibile rimuoverla senza danni permanenti. Il rischio è quando va sul marmo che è poroso». Secondo il sindaco capitolino, il danno poteva invece essere più ingente se non fossero intervenuti gli agenti della polizia locale: «Nove attivisti hanno iniziato a versare questa sostanza nera, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi. Per fortuna l’intervento della polizia locale è stato tempestivo, sono stati fermati immediatamente, quindi hanno potuto versare solo due dei numerosi barattoli che avevano con loro». Quella che per gli attivisti doveva essere una protesta contro i combustibili fossili e il cambiamento climatico, per Gualtieri è stata «un’assurda aggressione al patrimonio artistico. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti».


La conta dei danni

Sui costi della pulizia, Gualtieri ha ribadito che sicuramente l’intervento «costerà tempo, impegno e acqua, perché questa è una fontana a riciclo d’acqua. Ora noi la dovremo svuotare, si butteranno via 300 mila litri d’acqua, che è la capienza della fontana. Tante persone dovranno lavorare per rimuovere la vernice, appurarsi che non ci siano danni permanenti, come noi speriamo. È sempre un rischio che corrono i monumenti. Gli interventi di ripristino sono sempre costosi e hanno un impatto ambientale significativo».


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