Meta, arriva la multa più alta di sempre per la violazione della protezione dei dati Ue: 1,2 miliardi di euro
Oltre un miliardo di euro. È andata oltre le aspettative la sanzione comminata dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati. La più salata di sempre nell’Unione Europea. Le anticipazioni davano per certa una cifra superiore 746 milioni di euro, ma gli 1,2 miliardi che il colosso di Marc Zuckerberg dovrà pagare per aver violato le regole Ue sulla protezione dei dati quasi la doppiano. Menlo Park ha comunque la possibilità di fare ricorso ma intanto ha ricevuto l’ordine di sospendere i trasferimenti di dati verso gli Usa, operazione fondamentale per l’azienda che guadagna proprio grazie ad essi. Nello specifico la decisione di Dublino fa riferimento a un ricorso legale avanzato da Max Schrems, attivista austriaco impegnato per la protezione della privacy. Schrems aveva scelto di portare Meta in tribunale dopo le rivelazioni di Edward Snowden, la “talpa” di Cia e Nsa che ha svelato l’esistenza di alcuni programmi di sorveglianza di massa messi in campo dal governo americano.
Il contesto
La sentenza dell’autorità irlandese – nel Paese Meta ha la propria sede legale per il mercato europeo – è stata commentata dalla presidente dello European Data Protection Board, Andrea Jelinek, che ha sottolineato: «La violazione compiuta da Meta è molto grave dato che riguarda trasferimenti di dati personali sistematici, continuati e ripetitivi». Facebook, ha aggiunto, «ha milioni di utenti in Europa e quindi il trasferimento di dati è stato enorme». Una cifra tanto alta è stata scelta per mandare un segnale chiaro all’azienda californiana: «Gravi violazioni comportano conseguente di grande portata». Non si è fatta attendere la reazione di Meta: «Faremo appello contro la sentenza e contro la multa ingiustificata e chiederemo una sospensione delle richieste attraverso i tribunali». L’azienda, tramite il Presidente degli affari internazionali Nick Clegg e la Cfo Jennifer Newstead, ha voluto rassicurare i propri utenti social: «Non vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno».
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