Schlein e Meloni nude e incinte: l’ultima opera di aleXsandro Palombo in centro a Milano
La premier Giorgia Meloni e la leader del Pd Elly Schlein nude e incinte. Questa l’ultima opera dell’artista aleXsandro Palombo, nella nuova opera Power Is Female apparsa questa mattina nella centrale piazza San Babila a Milano per affrontare il tema della maternità surrogata. Sulla pancia della segretaria dem appare la scritta “My uterus my choice” e su quello della Meloni “Not for rent“, la fiamma tricolore e una bandiera arcobaleno sono tatuati rispettivamente sulle loro braccia. «Giorgia Meloni ed Elly Schlein – dice Palombo, autore del murales con i Simpson deportati davanti al memoriale della Shoah – hanno in comune un’occasione storica, quella di ritrovarsi al vertice insieme e dibattere direttamente senza preoccuparsi delle interferenze maschili su questioni che riguardano la sfera femminile, questa occasione potrà rafforzare il cammino verso l’uguaglianza di genere, l’emancipazione e l’autodeterminazione».
Chi è AleXsandro Palombo
AleXsandro Palombo, artista e attivista, è diventato celebre per alcune opere sulla famiglia Simpson. la prima, realizzata davanti all’ambasciata iraniana a Milano, ritraeva Marge intenta a tagliarsi i capelli come segno di solidarietà alle donne iraniane (opera apparsa a ottobre dello scorso anno, poi purtroppo oscurata). La seconda, successiva, riguarda l’intera famiglia Simpson che appare come deportata ai campi di concentramento. Due murales che raccontano prima e dopo il lager, molto forti, apparsi sul Memoriale della Shoah questo gennaio, alla Stazione Centrale di Milano (creazioni che poi sono state vandalizzate creando polemiche). Palombo, classe 1973, vive a Milano dal 1992. Dopo la laurea all’Istituto Marangoni ha lavorato per anni nel mondo della moda per poi denunciare, attraverso i suoi murales, le contraddizioni del nostro tempo. Tanti i temi da lui affrontati, con un inconfondibile stile pop. In occasione della Giornata della Memoria spiegò l’opera della famiglia deportata: «Dobbiamo educare le nuove generazioni e raccontare ciò che è accaduto, attraverso la memoria dei fatti e delle terrificanti immagini che riflettono l’orrore dell’Olocausto e dello sterminio di milioni di esseri umani».
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