Ucraina, via libera dall’Ue a nuovi aiuti per 1,5 miliardi. Ma Orbán va contromano: «Kiev non vincerà mai questa guerra»
Via libera della Commissione Ue a una nuova tranche di aiuti finanziari per 1,5 miliardi di euro all’Ucraina. «Con questo strumento, l’Unione europea cerca di aiutare Kiev a coprire il fabbisogno finanziario immediato, con un sostegno stabile, prevedibile e consistente nel 2023», spiega Bruxelles in una nota. Si tratta della quarta tranche erogata dall’Ue nell’ambito del pacchetto di assistenza macro-finanziaria da 18 miliardi che consentirà a Kiev – ricorda il comunicato – di «continuare a pagare gli stipendi e pensioni e a mantenere in funzione i servizi pubblici essenziali, come ospedali, scuole e alloggi per le persone trasferite». Ma non solo: con il via libera politico a questo strumento, l’Ucraina potrà «garantire la stabilità macroeconomica e ripristinare le infrastrutture critiche distrutte dalla Russia nella sua guerra di aggressione, come le infrastrutture energetiche, i sistemi idrici, le reti di trasporto, le strade e i ponti».
Dall’inizio dell’invasione russa, il sostegno all’Ucraina e agli ucraini ammonta a circa 70 miliardi di euro. «Questo – sottolinea la presiedente della Commissione Ursula Von Der Leyen – comprende il sostegno finanziario, umanitario, di emergenza e militare all’Ucraina da parte dell’Ue, degli Stati membri e delle istituzioni finanziarie europee, nonché le risorse messe a disposizione per aiutare gli Stati membri a soddisfare le esigenze degli ucraini in fuga dalla guerra».
Il controcanto ungherese
Ma nel giorno del nuovo impegno Ue di sostegno a Kiev, arriva la nuova presa di distanza dall’approccio comune occidentale di Viktor Orbán: «L’Ucraina non può vincere la guerra» contro la Russia, ha graffiato il primo ministro ungherese in un’intervista a Bloomberg.. «Guardando le cifre, guardando i dintorni, guardando il fatto che la Nato non è pronta a inviare truppe, è ovvio che non ci sarà alcuna vittoria per i poveri ucraini sul campo di battaglia», ha affondato il colpo Orbán.
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