Roma, tassisti evasori: «Dichiaro mille euro. Ne faccio 9 mila». Le reazioni dopo l’inchiesta de “Le Iene”
Quanto pagano di tasse i tassisti? Con questa domanda si è aperto ieri, martedì 23 maggio, il servizio de Le Iene che ha scatenato non poche reazioni. Stando ai dati sulle dichiarazioni medie dei tassisti, infatti, i conducenti con partita Iva sembrano dichiarare solo una piccola parte del loro incasso. A Roma per esempio su 3.896 taxi, la dichiarazione al fisco è pari a 6.239 l’anno. Circa la metà di Milano, 11.410 (su 1.961 vetture) e pure di Napoli, 132 tassisti hanno dichiarato una cifra pari a 10.889 euro l’anno. Al centro del dibattito, c’è (ancora) il Pos: se si utilizzano, infatti, i pagamenti elettronici, il problema si ridurrebbe. Ma se si evita di usarli, a quel punto, diventa “facile” evadere. Lo hanno confidato gli stessi tassisti ai giornalisti de Le Iene.
I guadagni e la busta paga
«Questo mese a dicembre arriverò a guadagnare sui 9 mila euro, ma ho sempre una busta paga di 1.500», racconta un tassista. «A Roma io in 42 anni non ho mai avuto accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate. Io dichiaro sempre una busta paga di 1.500-1.300 euro. Tutti gli altri soldi che hai incassato sono tuoi, non te li tocca nessuno i contanti. Non si tracciano, capito?», gli ha fatto eco un suo collega. Per il presidente di Radiotaxi 3570, Loreno Bittarelli, intervistato dall’AdnKronos, il servizio andato in onda nella giornata di ieri è cattiva informazione.
«Non mi pare facciano corretta informazione quando, in maniera faziosa, vogliono mettere in difetto tutta la categoria dei tassisti facendoli passare come evasori fiscali prendendo a riferimento le dichiarazioni dei redditi fatte sotto l’era Covid», ha detto Bittarelli. Tuttavia, l’inutilizzo (volontario) del Pos e pure la conseguente evasione fiscale è un problema denunciato ormai da tempo dalla stessa categoria di lavoratori. Lo sa bene il tassista di Bologna, Redsox (Roberto Mantovani), che dal 1° maggio ha deciso di pubblicare sui social i resoconti giornalieri delle sue entrate, in polemica contro i colleghi No Pos.
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