Google, la rivoluzione dell’AI anche nella pubblicità: «Presto annunci personalizzati con immagini generate artificialmente»
Non ci sono solo Bard e la nuova ricerca generativa. Google ha annunciato che l’intelligenza artificiale generativa arriverà presto anche al servizio del sistema di annunci pubblicitari, la principale fonte di guadagno dell’azienda di Mountain View, che è il maggior rivenditore mondiale di pubblicità. Il nuovo sistema sarà in grado di proporre annunci testuali personalizzati in base alle ricerche dell’utente che potranno essere associati a immagini modificate artificialmente con tecnologie simili a quelle viste nelle ultime settimane, ma sempre partendo da elementi reali. Si tratta di funzioni nuove in un contesto dove l’AI aveva già fatto la sua comparsa. Da anni, infatti, BigG la usa per migliorare l’esperienza di utenti e inserzionisti. Altro campo dove arriverà l’integrazione dell’AI sono i testi creati dalla ricerca generativa.
Come funziona
Non è un mistero che sovente le immagini e i testi generati dall’intelligenza artificiale soffrano di imperfezioni. Spesso minuzie ma non mancano casi in cui l’AI commette errori clamorosi. A questo riguardo, il vicepresidente di Google Ads, Jerry Dischler, promette che la compagnia sarà «diligente» nella supervisione di testi e immagini. Le nuove funzioni sono rivolte principalmente agli inserzionisti, che ora non devono più necessariamente caricare nel sistema un lista di testi alternativi che Google attualmente sceglie in base al prompt di ricerca. Similmente, non sarà più necessario pagare i fotografi per scattare numerose immagini dello stesso prodotto. A partire da un input, sarà l’AI a inserire il soggetto in vari contesti.
Leggi anche:
- Google, inizia la rivoluzione nelle ricerche con «l’Intelligenza artificiale responsabile»: che cosa si potrà fare – Il video
- Google sfodera la risposta a ChatGPT: tutto pronto per il lancio di Bard. Ecco cosa potrà fare
- Il “padrino” dell’intelligenza artificiale dice addio a Google e mette in guardia sui pericoli dell’AI